Grado, storica cittadina sul mar Adriatico: la commissaria Maddalena Degrassi oramai è molto apprezzata dai colleghi. Lavora sodo e ha imparato a non farsi il sangue amaro per i modi strafottenti del suo superiore. Un caso, però, le complica la vita. Un ragazzo, unico testimone di un delitto, è scomparso nel nulla. Maddalena Degrassi lo cerca in maniera febbrile quando una improvvisa tempesta scuote Grado, gettando nel caos turisti e abitanti. Non tutti i mali vengono per nuocere perché la tempesta ha smosso sabbia e terra ed emergono ben due cadaveri. Un nuovo mistero per la nostra commissaria oppure una traccia che le consentirà ancora una volta di penetrare nel lato oscuro di una tranquilla cittadina di mare e trovare il bandolo, anzi i bandoli di una intricata matassa?

Giunta alla sua quarta avventura, Maddalena Degrassi in “Grado nella tempesta” (Emons, 2022, pp. 230, anche e-book e audiolibro) mostra ancora una volta di non aver paura di indagare quella zona grigia che circonda la quotidianità di ognuno di noi.

Alla creatrice della commissaria Degrassi, la scrittrice austriaca – ma oramai gradese ad honorem – Andrea Nagele chiediamo come è nata la sua protagonista:

“Maddalena Degrassi è un personaggio che nasce da diverse suggestioni. Sono del parere che sia importante provare a ribaltare la prospettiva e da sempre nei miei libri i personaggi femminili hanno una grande importanza. Nonostante tutto anche l’Austria è un paese ancora patriarcale quindi ho voluto mettere una donna nel ruolo di commissario di polizia. Maddalena ha un superiore, uomo che è il comandante Achille Scaramuzza, ma in tutti i romanzi ho voluto far emergere come questa donna riesca comunque a difendersi da determinati atteggiamenti, rivendicando con forza il potere che le spetta”.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Come descriverebbe la sua protagonista?

“Maddalena è una donna molto interessante, intelligente, sagace e anche molto bella. Oltre il suo lavoro di detective ha anche un'emozionante vita amorosa. È meticolosa in tutto ciò che fa e combatte l'ingiustizia ovunque la incontri. Mi piacerebbe moltissimo bere un bicchiere di prosecco in sua compagnia: sicuramente non discuteremmo delle indagini. Finiremmo a parlare del fatto che entrambe amiamo tantissimo le eroine e le storie di Jane Austen. Se fossimo nei romanzi della Austen, Maddalena sarebbe Elisabeth Bennet e io Emma, perché finora non ho trovato il mio signor Darcy”

Come è nata l'idea di una serie di gialli ambientati a Grado e perché proprio in quella località dell'Adriatico?

“Ho scelto Grado, come centro dei miei gialli, perché da molti anni questa bellissima isola sul mare è un mio grande amore.  Sono molto affascinata dalla sua storia, dalla sua architettura. Penso per esempio al bellissimo duomo, ma anche al paesaggio che contraddistingue questa città: le piccole calle, simili a quelle di Venezia, la laguna e i suoi dintorni. Grado è la madre di Venezia e la figlia di Aquileia: nei miei romanzi questa cittadina è davvero una delle protagoniste della storia”.

Perché la scelta di scrivere proprio dei romanzi gialli?

“Sin da bambina il genere giallo è stato protagonista della mia vita da lettrice e quindi poi – da scrittrice – è stato quasi naturale approdare a questo genere.  Ricordo che prima di Natale, mia nonna e mia madre mi leggevano gialli invece delle fiabe davanti alla corona dell'Avvento, un oggetto che in Austria è uno dei simboli delle feste natalizie. Probabilmente è da lì che nasce la mia passione per questo genere letterario. Poi i thriller hanno a che fare con gli abissi dell'animo umano, c'è sempre un'ombra oscura e anche questo aspetto mi intriga”. 

Quanto ci dice ci porta a parlare della sua professione di psicoterapeuta. C’è un legame tra la sua professione e il suo lavoro di scrittura?

“Sicuramente la mia professione ha un ruolo molto importante all’interno della mia scrittura. Mi interessano le tensioni fra le persone e l’abisso umano. Ho diretto oltre 15 anni un ambulatorio psichiatrico. Ho fatto tante anamnesi, diagnosi, terapie singole e di gruppo. Tutto ciò ha influito e influisce molto sul mio lavoro di scrittrice. Molti dei personaggi dei miei libri soffrono di varie malattie e disturbi psichiatrici: schizofrenia, disturbi borderline, alcolismo, attacchi di panico, per accennare solo alcune di queste malattie. Un tema a me caro, anche alla luce delle mie esperienze lavorative, è il tema della violenza contro le donne. Quindi non c’è dubbio: la mia professione influisce sicuramente sulla scrittura e sulla definizione dei caratteri dei miei protagonisti”.

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