Un millennio di storia da raccontare per uno dei luoghi religiosi simbolo di Sassari e della provincia. La fondazione della Chiesa di San Pietro a Sassari (nel sito di un antico villaggio chiamato Silki) è compresa tra gli anni 1065 e 1082, stando al Libellus Judicum Turritanorum. A spiegarlo con dovizia di particolari a turisti e curiosi saranno sabato 5 giugno gli studenti della classe 4^ A del Liceo Azuni coordinati dalla docente Ida Colagrossi, tutor del progetto “Alunni ciceroni”.

L'iniziativa è l'unica in questo fine settimana per Sassari nell'ambito della ventinovesima edizione delle “Giornate FAI di Primavera”, con le quali il Fondo Ambiente Italiano invita tutti a riprendere la propria vita verso la normalità anche attraverso la riscoperta delle tante bellezze del nostro territorio.

LA STORIA - L'edificio venne riedificato in stile romanico nel XIII secolo, e a quest'epoca risalgono le poche parti della chiesa risparmiate dalle successive riedificazioni, effettuate tra il XV e il XVII secolo.

Ufficialmente il monastero di Silki passò ai francescani (nello specifico i frati Minori osservanti) nel 1467, concesso loro dall'arcivescovo Antonio Cano e dalle autorità cittadine.

Gli studenti dell'Azuni si sono preparati a raccontare i segreti della chiesa, del convento , dei giardini e degli orti del Complesso di San Pietro di Silki, perfetta testimonianza del connubio tra arte e natura all’interno del perimetro urbano.

Nel pieno rispetto delle norme di sicurezza imposte dal Covid-19, gli studenti “ciceroni” del Liceo Azuni guideranno i gruppi contingentati di visitatori in un sito che è anche fortemente identitario per la radicata tradizione del voto alla Madonna delle Grazie, luogo di figure storiche ed eventi miracolosi in cui la quotidiana vita monastica si è sempre svolta tra le fonti d’acqua, i lecci e i mirti secolari.

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