Innamorato delle rocce, soprattutto quelle che guardano il mare. Un anno fa, Giampaolo Sarti, ingegnere, 86 anni, ha presentato il suo libro "L'altra faccia di Solanas in roccia”. È stato un successo. Oggi invece sarà alle 19 al Museo archeologico di via Frau per presentare la sua seconda opera, "L'altra faccia di Villasimius in roccia". Moderatore sarà Tore Sanna. Interverrà Gianni Murgia, già docente universitario di  storia moderna. Sarà presente il sindaco Luca Dessì.  

Grande la curiosità su questo lavoro fotografico che mette in evidenza un habitat di straordinario interesse: proprio le rocce e non solo quelle che osservano il magnifico mare di Villasimius.

«Ho sempre detto – dice Giampaolo Sarti – del fascino che esercitano su di me le rocce e tutte le loro strane forme che riesco a scoprire e fotografare in qualsiasi condizione, anche la più strana e impensabile».

«Una passione accompagnata al piacere delle escursioni – racconta ancora lo scrittore, innamorato di questi posti – che mi ha portato nel tempo ad accumulare un’abbondante serie di immagini, poi raccolta in un archivio, dal quale mi è stato possibile trarre una selezione ordinata, dividendo il territorio per zone. Dopo lo studio e le foto di Solanas, ecco quindi questo nuovo mio libro sul confinante territorio di Villasimius, per un nuovo originale racconto in roccia».

Sarti nel suo libro presenta le rocce del territorio tra Riu Francischeddu e Nuraghe Giardoni, tra il Villaggio Crucuris sino alla cava di granito, da Torre vecchia a Punta Santo Stefano, e ancora Cala Caterina e Cala Burroni, fino alla punta di Capo Carbonara attraverso i dintorni  di Cava Usai e Porto Giunco, sino a Punta Molentis. E poi altri siti ancora con le rocce di ogni forma e reperti lapidei di straordinaria bellezza e interesse. 

Ingegnere, dipendente della Sip, poi la pensione. Il babbo, Dario, era un forestale. E, pure lui, si era innamorato, sin da bambino, della montagna. Allora la famiglia Sarti abitava a Sinnai nella via Colletta.  

«In verità – racconta Giampaolo Sarti, oggi con residenza a Cagliari – la Sardegna l’ho sempre girata col mio lavoro. Anche da pensionato, non ho smesso di camminare, di interessarmi dell’isola, dell’ambiente anche attraverso le escursioni con l’associazione Bios, di Sinnai. Mi sono appassionato soprattutto delle rocce, le ho osservate con attenzione, tutte diverse l’una dall’altra, osservavo e fotografavo. Così sono nati i miei due primi libri fatto di fotografie».

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