"Questa è una festa mediante la quale siamo invitati a risvegliare la nostra memoria, una festa che ci invita a rileggere la storia dei santi Martiri Turritani e della nostra chiesa. I Protomartiri, Gavino, Proto e Gianuario hanno vissuto interiormente, in modo molto singolare e umile, il dono dello Spirito Santo. E la loro testimonianza è una pagina di missione vivente, una missione alla portata di tutti nonostante la straordinarietà del loro atto. Ma quello è solo il gesto finale. Pensiamo al milite Gavino che arriva al martirio dopo aver riconosciuto in Proto e Gianuario dei testimoni della fede".

L'arcivescovo di Sassari, monsignor Gianfranco Saba, nel celebrare l'eucaristica pontificale pone al centro della fede lo Spirito Santo come motore di vita, solidarietà e dono. Con l'omelia concelebrata con il parroco don Mario Tanca nell'antica basilica di San Gavino si chiude, nel giorno della Festha Manna, una tre giorni di celebrazioni dedicate ai Santi Martiri Turritani.

"San Giovanni Paolo II ci ricordava che non venga mai dimenticata la testimonianza del martiri, perché in particolare nei nostri giorni, il martire è segno dell'amore più grande che lo Spirito Santo ci abbia mai donato", ha ricordato l'arcivescovo.

Al termine della funzione religiosa, il rito della consegna delle chiavi alla presenza del sindaco di Porto Torres Sean Wheeler, del sindaco di Sassari Nicola Sanna e del parroco della Basilica don Mario Tanca.

Un rituale che simboleggia l'appartenenza dell'antica chiesa romanica alla municipalità di Sassari, che prima riceveva e poi riconsegnava le chiavi al parroco della chiesa perché la custodisse e amministrasse. La cerimonia si è conclusa con la processione del Santissimo Sacramento lungo il corso Vittorio Emanuele terminata al porto dove l'arcivescovo ha impartito la benedizione del mare con un messaggio chiaro: "Possa questo porto diventare luogo di crescita per tutti".
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