Quante volte vi è capitato di guardare il vostro compagno, il vostro fidanzato oppure vostro marito e domandarvi se quello che avete davanti è un alieno? Quante volte vi è successo di chiedervi "se ci è oppure semplicemente ci fa" nel momento in cui pare non cogliere quello che per voi è assolutamente chiarissimo? Probabilmente vi è accaduto un milione di volte nella vostra esistenza di compagne, fidanzate e mogli mentre quotidianamente vi trovate ad avere a che fare con quel rompicapo chiamato uomo. Un rompicapo che se parli pare non ascoltare, se ascolta sembra non capire e se anche ha capito si dimentica in un momento quello che avete detto. Eppure per avere a che fare con gli uomini basta veramente poco: basta accettare il fatto che sono creature semplici e che se fossero una collezione di moda sarebbero, in fondo, quella "basic". Insomma basta conoscere le loro regole di funzionamento, come ci conferma Mirko Spelta, autore del brillante e ironico Scusa se ti chiamo stronzo (Piemme, 2017, Euro 15,00, pp. 216. Anche Ebook): Per poter vivere felici insieme bisogna capirsi. La natura ha dotato la donna della complessità. Delle capacità strategiche utili a farsi desiderare, dell'intuito. Eppure ci sono molte cose che una donna fa fatica a cogliere e, soprattutto, ad accettare di un uomo anche con il sesto senso acceso.

Tipo?

Tipo che il pensiero maschile è molto semplice. Se fai una domanda a dieci donne ottieni undici risposte diverse. Se la fai a dieci uomini ne ottieni tre, che poi se guardi bene di riducono a due, non così distanti tra loro alla fine. Insomma, quando una donna si immagina chissà che cosa c'è dietro un determinato comportamento maschile si dimentica appunto quanto l'uomo è basilare nei suoi comportamenti. Come scrivo nel libro, l'uomo stronzo di per sé non esiste. Però ognuno di loro può esserlo, e tanto più lo è quanto meno gli piacete. Quando non vi richiama, quando vi fa aspettare, quando vi ignora non è per tenervi sulle spine o perché "vuole dirvi qualcosa". È proprio che non gli interessate.

Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, insomma. Ma uomini e donne sono veramente così distanti?

"Mi piace dire che le donne sono un po' come Windows, hanno tanti pop-up che escono contemporaneamente mentre noi uomini siamo come un flipper, nel senso che se manovriamo più di una pallina alla volta andiamo in tilt. Pensiamo al tema della sessualità: per le donne è un fatto soprattutto mentale, per l'uomo la sessualità è molto visiva, fatta di forme, di colori, di estetica. La sessualità maschile è attratta principalmente da fattori esterni, quelli interiori vengono dopo. Se a un uomo una donna piace esteticamente, passa sopra al fatto che non gli piace come persona. A una donna è molto più difficile che accada. È una sessualità anche un po' stupida quella maschile, però bisogna farsene una ragione. Negarlo rende solo più difficili i rapporti. Certo, questa constatazione può non fare piacere alle donne e sono d'accordo sul fatto che se anche noi uomini ragionassimo sull'universo femminile le cose andrebbero meglio. Però la realtà è diversa, meglio saperlo".

Perché una donna dovrebbe leggere il tuo libro?

"Per orientarsi nel pensiero maschile. Il mondo è pieno di uomini interessanti e disposti ad amare, a capire e persino, entro i limiti delle loro possibilità, ad ascoltare. E a condividere la maggior parte della vita con l'altro sesso. Basta conoscere le verità sul loro funzionamento, per quanto scomode siano".
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