Sono trascorsi 28 anni dalla caduta del Muro di Berlino, una lama di cemento, conficcata nel cuore dell'Europa.

Sembrava l'alba di un mondo finalmente aperto e invece tante altre barriere sono state erette. Globalizzazione e guerre hanno modificato i termini delle convivenze, spinto migliaia di persone a mettersi in movimento.

La politica ha risposto costruendo o minacciando muri. Sempre più alti e invalicabili. E soprattutto, forse non ci piacerà ammetterlo, ma Donald Trump non ha inventato nulla di nuovo.

Francesco Bachis è un antropologo del Dipartimento di Storia dell'Università di Cagliari: «Facciamo i conti - dice lo studioso - con la grande illusione del 1989, che immaginava, con il trionfo della "liberaldemocrazia", il trionfo delle libertà per tutti. Rappresenta l'avanzare impetuoso della libera circolazione sempre più rapida del capitale, cui non corrisponde, però, quella delle persone, almeno non in tutte le direzioni».

L'intervista di Caterina Pinna nel giornale oggi in edicola.
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