Si chiude il sipario della ventesima edizione di “Pensieri e Parole – libri e film all’Asinara”, il festival che da vent’anni porta la cultura nel cuore del Parco Nazionale dell’isola. Due giornate dense di incontri, proiezioni e musica per celebrare un evento che unisce natura, letteratura e cinema per uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’estate isolana che anche quest’anno ha registrato un’ampia partecipazione di pubblico, regalando momenti di pura magia.

La serata di domenica 24 agosto ha avuto come protagonista l’attrice Celeste Dalla Porta, interprete del nuovo film di Paolo Sorrentino Parthenope, a lei il premio “Isole del Cinema”, come riconoscimento del talento artistico della giovane attrice milanese. «Sono inevitabilmente molto legata alla Sardegna», ha spiegato Dalla Porta a margine della consegna del premio. «Mio nonno materno (il fotografo Ugo Mulas) è sardo ma lo sarei comunque perché quest’isola è una terra potente e fortissima. Sono orgogliosa di ricevere questo premio e di aver avuto la possibilità di visitare l’Asinara e di godere della sua bellezza».

La serata si era aperta con il concerto Mamma mia dammi cento lire e il suo repertorio dedicato alle storie di emigrazione con Daniela Cossiga, Gabriele Cau, Roberto Mura, Antonio Papa, Davide Soddu e Graziano Solinas. «L’Asinara è un posto incredibile e io sono esterrefatta e ammirata, a parte dalla sua bellezza naturale, ma anche dall’energia che si percepisce su quest’isola», ha ammesso Laura Muccino, casting director vincitrice del Nastro d’Argento per Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, protagonista della prima giornata del festival. «Credo che in Sardegna ci sia un cinema molto interessante e molto personale che si distingue da quello di tutte le altre regioni italiane con una sua identità, davvero molto forte», ha aggiunto l’artista che ha curato di recente anche il casting della serie tv “Il Mostro”. La Muccino ha accompagnato la proiezione del film raccontando il lavoro dietro le quinte, offrendo al pubblico uno sguardo prezioso su un mestiere spesso invisibile ma determinante nella riuscita di un’opera cinematografica.

Accanto al grande cinema, il festival ha ospitato un fitto calendario di appuntamenti letterari e musicali. L’inaugurazione della mostra Venti di Pensieri e Parole, con le illustrazioni di Giorgio Donini a cura di Silvia Borghetto, ha ripercorso la storia ventennale della rassegna. Tra le presentazioni di libri Museo di sabbia della storica dell’arte Giovanna Di Marco, Rosario va in pensione del magistrato Gianni Caria e Un cadavere in cucina, il nuovo giallo di Giancarlo De Cataldo. Grande attenzione anche ai temi ambientali, con il reading-concerto Climabolario: parole e musica dalla crisi climatica, firmato da Sante Maurizi e interpretato da un ensemble di musicisti e attori.

Domenica 24 l’apertura con il concerto Asinaria del cantautore Antonio Meleddu, in arte Bandito, bravissimo autore e compositore sassarese, seguito dall’omaggio a Apnea. Scritti sul cinema di Salvatore Mannuzzu, con gli interventi di Alessandro Cadoni e Lucia Angelica Salaris. Poi spazio al dialogo tra Vittorio Gazale, direttore del Parco dell’Asinara, e Nando Dalla Chiesa sul libro Nell’interesse dello Stato (Solferino). Come da tradizione, il pubblico è stato coinvolto nella “biblioteca ideale”: ogni spettatore ha potuto donare un libro del cuore alla Biblioteca dell’Asinara, con una dedica personale a spiegarne la scelta. Un gesto semplice e poetico che continua a intrecciare la memoria dei lettori con quella del festival. «Un’isola speciale, un luogo sul quale da vent’anni veniamo “in punta di piedi”», ha sottolineato l’attrice e cantante Daniela Cossiga, tra gli organizzatori del festival. «Gli anni sono ormai tanti ma questo festival ha mantenuto le caratteristiche che aveva sin dal primo anno: grande entusiasmo e generosità da parte del pubblico e di tutti gli ospiti che in due decenni sono stati accolti su quest’isola».

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