Carla Oppo, la storica oristanese diventa “Telemaco”
Anche una 34enne sarda alla guida di un nuovo magazine di Rai Storia, alla scoperta di eventi storici meno noti
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Ci sarà anche una storica sarda, Carla Oppo, alla guida di “Telemaco”, il nuovo magazine di Rai Storia incentrato sul racconto di eventi storici particolari e meno noti raccontati dai luoghi in cui si sono svolti.
La 34enne di Oristano, tra le fondatrici del nascente archivio di cinema di famiglia “Riavvolte”, collaboratrice di “Passato e Presente”, Rai Cultura, con Paolo Mieli, per 5 anni, sarà con Matteo Marroni, Emanuela Lucchetti e David Ognibene.
Laurea in storia contemporanea, master in Esperto in comunicazione storica all’Università di Roma Tre, Carla Oppo si dedica al “riuso creativo degli archivi”: “Mi seduce il tempo che ci separa dalle immagini del passato, quel tempo che sulle immagini incide e lavora – racconta - Grazie alla storia mi avventuro nella complessità delle vicende umane e indago quel legame indissolubile tra personale e collettivo, intimo e politico. Anche per questo dal 2019 organizzo nelle periferie di Roma il Festival Bella Storia - narrazioni di strada”.
“TELEMACO” – Il programma, suddiviso in 4 puntate da 52 minuti, porta gli spettatori alla scoperta di testimoni e luoghi con l’accompagnamento dei 4 “Telemaco”, in viaggio per l’Italia per conoscere, in prima persona, e raccontare i vari luoghi e le tante storie, attraverso gli incontri con i testimoni, che quelle storie hanno vissuto, o con i “custodi della memoria”, che di quelle storie tramandano la conoscenza.
Andrà in onda per 4 mercoledì a partire dal 4 maggio. Si parlerà delle ragazze di Via del Governo Vecchio a Roma, la storia delle conquiste personali e sociali di tante donne che, negli anni ’70, scelsero Palazzo Nardini come loro casa. Di Udine, terra di confine che, tra la fine del 1943 e l’aprile del 1945, sotto il giogo dell’occupazione tedesca, è stata teatro di una dolorosa storia: protagonisti, 10 uomini della questura. Di Keith Haring, da New York a Pisa per realizzare una delle sue ultime, grandi, opere. E di Ugo Forno, un bambino contro i nazisti a Roma nel quartiere salario-Nomentano.
(Unioneonline/D)