Ai suoi tempi, tempi in cui ancora la fede spostava montagne, Salvatore da Horta era una star. Le guarigioni erano la sua specialità: i biografi raccontano di migliaia di ammalati risanati in un colpo solo. Dal 1565 al 1567 la sua presenza attirava a Cagliari, che ne conserva le spoglie nella chiesa di Santa Rosalia e si prepara a festeggiare solennemente i 500 anni dalla nascita, pellegrinaggi di dimensioni sbalorditive, con milioni di persone che si imbarcavano nella speranza di essere miracolate. E anche dopo la sua morte, avvenuta nel Convento di Santa Maria di Gesù dove oggi sorge la Manifattura Tabacchi, Salvatore da Horta è stato oggetto, per secoli, di una straordinaria devozione popolare. Al centro c'era la pratica dei "nove mercoledì": per nove mercoledì di fila i fedeli che si votavano al santo si recavano a pregare sul suo sepolcro, a Santa Rosalia, accendendo nove ceri alla Madonna. Si dice che questa pratica due miracoli approvati per la canonizzazione riguardarono le guarigioni di due bambini colpiti da forme estreme di meningite e scarlattina.

Di qui la sua venerazione come protettore dei neonati e delle donne incinta.

Una devozione cui si stenta a credere, considerando che i cagliaritani oggi, salvo qualche eccezione, ignorano chi sia stato Salvatore da Horta: i Frati Minori francescani, in prima fila Padre Salvatore Morittu, custode dell'Ordine per la Sardegna, si stanno impegnando da alcuni anni per recuperarne la memoria con iniziative che hanno riacceso l'attenzione dei fedeli per questa figura straordinaria.

Salvador Grionesos era nato nel 1920 a Santa Coloma de Farnés, diocesi di Gerona, in Catalogna e si chiamava . La sua storia è raccontata in due libri di recente pubblicazione: uno, di una cinquantina di pagine, firmato da Dario Pili e pubblicato dall'editrice Velar, l'altro di circa 250 pagine che ripropone, a cura di Ignazio Artizzu, la biografia scritta da padre Pacifico Guiso Pirella.

A Cagliari arrivò nel novembre 1565, dopo un inesausto peregrinare di convento in convento, preceduto da una solida fama di taumaturgo. Ci restò fino alla morte: 18 mesi in tutto. E la città ha custodito gelosamente le sue reliquie, custodite in un'urna di bronzo che dal 1938 è collocata sotto l'altare maggiore a Santa Rosalia, la chiesa della Marina che è il suo santuario e sarà al centro degli imminenti festeggiamenti per il cinquecentenario della nascita.

L'appuntamento è per mercoledì 18 marzo, quando tutti i frati e devoti provenienti da varie parte dell'isola si ritroveranno a Cagliari per festeggiare il santo. La chiesa di Santa Rosalia sarà al centro dell'attenzione. Un appuntamento che, a partire dal 9 marzo, sarà preparato da una novena, ogni giorno alle 17,30 e sarà preceduto, martedì 17 marzo alle 21, da una veglia di preghiera organizzata dai giovani della Comunità di San Mauro.

Mercoledì 18 alle 11,30 è prevista una solenne celebrazione eucaristica che sarà presieduta dal Ministro generale dei Frati Minori, Padre Michael A. Perry, proveniente da Roma. Concelebreranno Padre Claudio Durichetto, Ministro provinciale dell'Umbria, proveniente da Assisi, e tutti i Frati Minori di Sardegna e rappresentanti dei Frati Minori conventuali e cappuccini. Ad animare la liturgia sarà il Coro dell'Annunciazione diretto da Gianni Caboni della Parrocchia francescana Sant'Antonio a Quartu Sant'Elena. Hanno confermato la loro partecipazione il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, il presidente della Regione Cristian Solinas, il prefetto Bruno Corda, il comandante generale dell'Esercito Francesco Olla e altre autorità. Di sera invece si terrà il pellegrinaggio dei devoti della città di Cagliari mentre alle 18 è prevista una celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi.

Quattro anni fa, in occasione del 450° anniversario del suo arrivo in terra sarda, le spoglie del santo erano state sottoposte a una ricognizione ed era stato sostituito l'abito francescano che riveste le reliquie. I festeggiamenti, in quell'occasione, avevano coinvolto tanti fedeli, riempiendo il santuario della Marina.
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