Dall'alto, il panorama è desolante: transenne, macerie ed erbacce. Ma il bastione di Santa Caterina nasconde un segreto che aspetta soltanto di essere conosciuto da tutti i cagliaritani.

"Uno spaccato verticale di storia della città": descrive così l'ipogeo sul quale sta lavorando da anni l'archeologa della sovrintendenza Giovanna Pietra. Solo che quel tesoro, prima di essere reso fruibile, deve essere messo in sicurezza.

Ed è proprio questa la ragione di quelle transenne: servono a chiudere il (futuro) cantiere che servirà ad aprire quello spazio. Un passaggio atteso da anni. E che, nonostante le dimissioni del sindaco Massimo Zedda, non dovrebbe essere troppo lontano. Il progetto dei tecnici del Comune ("fatto molto bene", chiarisce la sovrintendente Maura Picciau) attende solo il disbrigo di alcuni passaggi burocratici.

Espletati quelli, cominceranno i lavori. E, al termine, i cagliaritani scopriranno un luogo che conserva testimonianze preistoriche, dei periodi punico e romano, del medioevo e del post medioevo.
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