Il colpo d'occhio riporta subito la memoria a quel 22 settembre di sei anni fa. Lo stesso cielo azzurro cobalto, il grande altare allestito davanti alla bianca facciata della Basilica, la statua della Madonna di Bonaria a guardare quel mare dove una misteriosa cassa si arenò miracolosamente il 25 marzo del 1370. Migliaia i fedeli che hanno risposto all'invito dell'arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio.

Accensione della fiaccola - Il primo "segno" giubilare è stata l'accensione della fiaccola, sistemata davanti alla statua della Vergine e accesa (non senza qualche difficoltà), da monsignor Miglio: arderà per tutta la durata del Giubileo come segno della fede calda e luminosa delle genti sarde alla loro Patrona massima.

La concelebrazione - A concelebrare con monsignor Miglio anche l'arcivescovo di Sassari, Gian Franco Saba, e il vescovo emerito di Nuoro, Mosè Marcia. Con loro anche numerosi sacerdoti e religiosi, arrivati a Cagliari dalle altre diocesi isolane e l'intera comunità dei Padri Mercedari, custodi del Santuario e della Basilica di Bonaria. Fra le autorità il presidente della Regione Christian Solinas e il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.

L'omelia di Miglio - "Siamo qui per dire grazie a Papa Francesco per il dono del Giubileo". Queste le prime parole dell'arcivescovo di Cagliari che ha poi, nel corso della sua omelia, dato significato alla celebrazione giubilare, "un tempo", ha detto, "di radicale cambiamento, dei rapporti interpersonali come delle relazioni socialo"."Spesso - ha proseguito ancora l'arcivescovo - siamo vittime dell'ipocrisia. Rimane la facciata, ma dentro l'edificio è vuoto. Dobbiamo scendere dalla scala dei Comandamenti, dal decimo fino al primo, riconoscere il posto di Dio, il volto di Padre che ama".

La Porta Santa - Al termine della celebrazione, quando ormai si allungavano su Bonaria le prime ombre della sera, la suggestiva apertura della Porta Santa. A cominciare dall'arcivescovo Miglio, che ha spalancato il portale bronzeo del Santuario, seguito dai concelebranti e dalle migliaia di devoti. "Non abbiamo paura di entrare - ha detto Miglio - di fare luce negli angoli bui della nostra esistenza. Chiediamo alla Madonna di Bonaria di renderci, come lei, tempio luminoso dove facciata e interno sono luminosi alla stesso modo. E facciamo della preghiera dell'Angelus , di questa breve preghiera, appuntamento fisso della nostra giornata al mattino, a mezzogiorno e alla sera".

Lettura della Bolla - Prima della solenne benedizione e dell'apertura della Porta Santa è stata letta la Bolla di indizione del Giubileo, proclamata la parabola lucana della pecora perduta e la rinnovazione delle promesse battesimali seguita dall'aspersione con l'acqua benedetta. Tutti segni penitenziali che accompagneranno il cammino di questo Anno Santo straordinario.

Il cardinale Becciu - Il prossimo 25 marzo 2020, giorno in cui cade il 650esimo anniversario dell'arrivo a Cagliari della Madonna di Bonaria, sarà il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, a celebrare il solenne Pontificale. Ancora un segno della vicinanza di Papa Francesco alla sua Madonna di Buenos Aires.

Paolo Matta

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