Nonostante le tante speranze che hanno accompagnato i primi anni di pontificato di Francesco, poco è cambiato per le donne nella Chiesa cattolica, soprattutto ai piani alti delle gerarchie. Il loro ruolo rimane sempre ancillare rispetto a quello degli uomini anche se non sono mancate, anche nella storia recente, figure femminili capaci di lasciare una impronta profonda oltre Tevere.

A testimoniarlo è un saggio intitolato "Le donne dei papi” (Guerini e Associati, 2021, pp. 280, anche e-book) in cui la giornalista ed esperta di questioni vaticane Bénédicte Lutaud ci racconta cinque protagoniste della storia del papato degli ultimi decenni.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Per sgombrare il campo da ogni malinteso, diciamo subito che non siamo di fronte al classico libro scandalistico in cui si vuole far assomigliare il Vaticano di oggi alla Roma dei Borgia. Piuttosto la Lutaud vuole mostraci come molti pontefici abbiano fatto ricorso al carisma femminile nel loro apostolato.

Nell’ultimo secolo, infatti, ogni papa, da Pio XI (eletto nel 1922) in poi, ha avuto al suo fianco almeno una donna eccezionale. Grazie alla loro presenza silenziosa ma insostituibile, si sono spesso delineate le sorti del mondo cattolico così come noi lo conosciamo. In particolare, Bénédicte Lutaud ci presenta cinque figure di donne raffinate, intellettuali e scaltre diplomatiche, capaci di diventare nella maggior parte dei casi confidenti intime e fedeli consigliere dei pontefici. Sono l’archeologa ebrea tedesca Hermine Speier, che sfuggì alle leggi razziali della Germania hitleriana e durante il pontificato di Pio X iniziò a lavorare ai Musei vaticani segnandone la storia. Poi suor Pascalina Lehnert, segretaria di Pio XII, prima donna a partecipare a un conclave è così potente da essere sopranominata la “Papessa”. Quindi Wanda Półtawska: combattente della resistenza polacca, fu imprigionata nei campi di concentramento nazisti e vittima di esperimenti pseudoscientifici. In seguito, si laureò in medicina e divenne amica intima di Karol Wojtyla.

A seguire incontriamo Madre Tekla Famiglietti, che fu la migliore alleata di papa Wojtyla in materia diplomatica, in particolare in occasione dell’incontro a Cuba tra il pontefice e Fidel Castro. Chiude la cinquina la storica e giornalista Lucetta Scaraffia, per anni editorialista dell'Osservatore romano, di cui ha fondato – durante il pontificato di Benedetto XVI - e diretto dal 2012 al 2019 il mensile "Donne Chiesa Mondo”.

Cinque donne fuori dal comune, quasi superfluo dirlo, i cui ritratti offrono a Bénédicte Lutaud la possibilità di scrivere anche un avvincente racconto delle dinamiche interne ai palazzi vaticani e dei rapporti internazionali che legano la Chiesa al resto del mondo, da Roma a Cuba, passando per Polonia, Germania e Stati Uniti.

In sintesi, un’inchiesta coinvolgente, attenta alla ricostruzione storica e attraversata sempre da profondo spirito di empatia per le cinque protagoniste del libro. Un’inchiesta che affronta da una prospettiva inedita la questione femminile all’interno della Chiesa e lo fa con una narrazione vivace e non priva di ironia, soprattutto nei confronti della curia romana.

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