Francesco Mugheddu, morto all'età di 58 anni, ha combattuto la sua buona battaglia con tenacia, coraggio e coerenza. Ha terminato, troppo presto, la sua corsa e conservato la fede nei valori cristiani e laici, complementari, sempre in stretto collegamento. Era nato e vissuto a lungo a Oristano per poi trasferirsi a Monterotondo, vicino a Roma.

Laureato in Fisica, nel 1998, dopo alcuni anni di insegnamento nelle scuole superiori, aveva lasciato l’incarico per diventare, per conto della OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), Osservatore internazionale. Si era specializzato in Diritti Umani e Democratizzazione. «Era un vero cittadino del mondo e, sparsi per il mondo, aveva un'infinità di persone che gli volevano bene», si legge oggi sui social. Lascia un libro autobiografico, “L’ostinazione al servizio della democrazia”, edito dalla casa editrice Erickson, in cui racconta l’impegno di un fisico nelle missioni internazionali. Una storia che si intreccia con la sfida alla sclerosi multipla, che gli viene diagnosticata alla vigilia di un viaggio di lavoro molto impegnativo in Kosovo.

L’ostinazione

«Anche se si ha una grave patologia – aveva detto in occasione della presentazione del libro a Cagliari - non bisogna mai darsi per perdenti. Penso che si debba sempre trovare il lato positivo in tutti gli accadimenti della vita; personalmente posso dire che in questa nuova condizione ho guadagnato la capacità di osservare e di ascoltare di più le persone con cui entro in contatto». Gli piaceva la musica, il jazz in particolare, e conosceva tanti artisti. Aveva chiesto a Paolo Fresu di scrivere la prefazione del volume. «Il libro – scrive Fresu - parla dei viaggi e degli incontri che rendono spessa la pelle. È attraverso questi che ci si costruisce una robusta corazza e che allo stesso tempo ci si rende più vulnerabili nel confronto con il mondo. Francesco racconta — e si racconta — dietro una spessa protezione ma anche con una trasparenza che lo indebolisce fuori conferendogli una forza straordinaria. Quella che lo ha spinto, in tutti questi anni, a confrontarsi con le complesse realtà dell’Est europeo, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’America Latina nel suo ruolo di Osservatore Internazionale al servizio della pace. La sua ostinazione nel voler percorrere le tortuose strade dei popoli in difficoltà e l’incedere della sua sclerosi multipla sono la chiave per leggere questo racconto che sa di vita vera. Pertanto "L’ostinazione al servizio della Democrazia” è un monito e un esempio nel medesimo tempo. Ci ricorda quanto è labile il rapporto con i nostri vicini e sfida il quotidiano, con le sue difficoltà e i suoi successi, per dimostrare quanto la vita sia in grado di vincere sempre».  

S'Archittu

Francesco Mugheddu amava il mare e il mondo di S’Archittu, dalla “balena” di Torre del Pozzo sino all’arco di bianca roccia calcarea, il monumento naturale che è il simbolo del borgo marino nel comune di Cuglieri. S’Archittu sino all’ultimo è stato il suo luogo del cuore in cui ritrovare energie perdute e serenità. 

© Riproduzione riservata