"Absolutio", il corto del regista Mirko Decandia presentato ad Olbia
Un racconto sul potere che schiavizza e rende schiavi, un’assoluzione comprata a caro prezzo nel corso di una simbolica, e sanguinolenta, ultima cenaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il potere che schiavizza e rende schiavi, un’assoluzione comprata a caro prezzo nel corso di una simbolica, e sanguinolenta, ultima cena. Volutamente cupo e claustrofobico, l’ultimo lavoro del regista olbiese Mirko Decandia, il cortometraggio“Absolutio”, prodotto da distribuito da Alpha Film, viaggia (e vince) nelle rassegne internazionali. Dal Toronto International Nollywood Film Festival al Goa Short Film Festival fino al Monza Film Fest, nei giorni scorsi è stato presentato al Suentu Lab in una serata ricca di performance artistiche, tra musica, pittura, writing e teatro.
Piccola perla dal linguaggio visionario, che esprime la maturità di Decandia capace di uno script potente e senza fronzoli, in “Absolutio” sorprende anche il cast. Nel corto Lara Bianco, Jimi Deiana (anche scenografo e produttore), Daniel Rizzo, Veronica Nikole, Juri Biscione, Gianmatteo Mariano, Omar Manzoni, Francesca Midulla. I costumi sono di Janthimà Verri, trucco di Anna Pirino, musiche e suono curate da Pietro Deledda e Riccardo Lampreu mentre Decandia firma anche fotografia e montaggio con l'aiuto regia Daniele Piredda e l'operartore camera DimitriTedde. Si procede con ritmo pressante e tensivo, sottolineato da una colonna sonora che incalza e, come il gusto per il dettaglio, sostituisce degnamente i dialoghi.
«L’idea era quella di raccontare la decadenza dell’animo umano ma non ero interessato a fare qualcosa di didascalico – racconta il regista –. Partito da uno script sul tema del razzismo, l’incontro con l’attrice che interpreta la schiava ha cambiato in corso l’opera. L’azione si svolge in un ristorante gourmet; la metafora è servita su una tavola riccamente addobbata.
«Il cibo inteso come gola, peccato capitale, consumato in un ristorante stellato rappresenta l’élite – prosegue Decandia - Ma élite incatenata e tanto sprezzante da pensare di poter comprare tutto, anche l’indulgenza. L’utilizzo dei nomi tedeschi per gli attori rimanda, evidentemente, al nazismo”. Un dramma noir a tinte fosche con un finale più che aperto. Si insiste con le scene che volutamente insistono nella preparazione e nel consumo dei pasti - osserva – e se alcune riprese sono fatte per essere il più crude possibili ho cercato un bilanciamento per non cedere spazio allo splatter».
Al suo terzo cortometraggio, il poliedrico filmaker olbiese, già rapper e musicista, inizia la sua carriera nel 2010 dedicandosi alla realizzazione di videoclip musicali e fondando la Green Grass Film, specializzata in cortometraggi, documentari e video musicali. Diverse le collaborazioni con grandi produzioni internazionali, come Catch-22 di Paramount e La Sirenetta di Disney; ha lavorato come operatore e montatore per eventi musicali di artisti di rilievo, tra cui Salmo, il Red Valley Festival e il Jova Beach Party. Ora si concentra su nuove produzioni: la storia di un writer – all’interno anche un piccolo cameo dell’amico Salmo - e un racconto sul tema della guerra e dei suoi tragici strascichi.
Olbia si conferma città dal fertile sottosuolo indie che vuole emergere a dispetto della mancanza di spazi ed opportunità. «I nuclei artistici, che ci sono, pagano costi alti per organizzare le serata – chiosa Decandia - Per alcune situazioni è decisamente difficile trovare supporto».
SuentuLab, centro polifunzionale gestito dalle associazioni culturali Mediterrarte e Archè, è una delle realtà che da qualche anno offre corsi (tra i quali musica, illustrazione e teatro) e accoglie eventi dedicati alla presentazione di nuove produzioni. Durante la serata l’azione teatrale di Valerio Asara e la presentazione del secondo numero della fanzine Naufragi (48 pagine di testi illustrati, grafiche e intuizioni che lasciano il segno) creata insieme a Sebastiano Filippi.
«Il progetto nasce dal ritrovarsi spesse volte insieme, Valerio scrive, io dipingo e disegno - racconta Filippi - abbiamo pensato di dare voce a queste idee. Così è nato questo giornale illustrato con racconti, disegni e fumetti».
Da opera collettiva catalizzatrice, soprattutto, di artisti olbiesi, ora la fanzine vede la collaborazione di autori di diversa provenienza.
