Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza. Sono le quattro virtù cardinali e animano una storia destinata ai giovani lettori, vestendosi di parole d’avventura e di incontri con personaggi buffi e saggi, intrecciando emozioni e arguzie, parole e silenzi. Quasi un’impresa epica, sicuramente un dono ciò che è contenuto in “Tutta la vita in tasca” (Armando Editore, 2022, pp. 142), volume che porta la firma di Idalberto Fei e che, grazie anche alle illustrazioni di Laura De Luca, riesce a tessere una trama evocativa, una storia d’imprese e contrattempi, di scoperte e consapevolezza.

La vicenda è ambientata in un tempo sospeso, in un’oasi africana fra palme e dromedari, orti e tappeti colorati. Dolce e accogliente, finché una notte non arrivano i terribili Cavalieri Neri che riducono tutti gli abitanti in schiavitù, per venderli al mercato. Solo il piccolo Alì si salva, nascosto dentro un otre puzzolente. Raggiunge poi la splendida dimora di un misterioso principe che lo tratta come un figlio e gli pone un unico veto, non toccare per nessun motivo quel cordone blu vicino al suo letto… Ma come accade in ogni fiaba che si rispetti, saranno proprio l’avventatezza e la curiosità del protagonista, irresistibilmente portato a infrangere il divieto, a determinare un cambio di passo nel racconto. Dopo aver tirato il cordone, Alì comincerà a ruzzolare e ruzzolare, finirà in mare, inizierà un’altra avventura, una delle tante. E scoprirà il significato di quattro virtù troppo spesso ridotte a semplici parole.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

All’autore del libro, Idalberto Fei, abbiamo chiesto prima di tutto da dove nasce la scelta di dedicare un libro alle quattro virtù cardinali?

«Si dice troppo spesso che i giovani non hanno valori, ma se vai a chiedere quali dovrebbero essere siamo noi adulti i primi a non sapere rispondere. Certo che non possono essere Dio - Patria - Famiglia, per lo meno non nel senso restrittivo col quale sono stati troppo spesso interpretati. Così quando Grazia Gotti - esperta di letteratura per ragazzi a livello internazionale e autrice della prefazione del libro - mi riferì come il filosofo Remo Bodei lamentasse che le virtù cardinali non se le ricordava più nessuno e mi stimolò a scrivere un libro su questo tema caddi subito in tentazione, accettando la sfida. L'ho scritto con gioia, veniva fuori un po’ al giorno come un tubetto di dentifricio, certe volte ero il primo a meravigliarmi, perché quella che nasceva era una storia d'avventure, in un Oriente di favola un po’ salgariano, fra rapimenti, veleni, dromedari, magie; le virtù c'erano ma in trasparenza, mai in forma predicatoria».

Cosa possono dire queste virtù alle giovani generazioni?

«Fortezza (coraggio), Giustizia, Temperanza (rispetto dell’altro), Prudenza (agire con consapevolezza) possono dire molto a giovani e a vecchi, sono i pilastri laici della vita, non a caso vengono da molto lontano, da Oriente, dalla Grecia e poi dal mondo giudaico - cristiano. Eppure, la maggior parte delle persone non ne conosce nemmeno il nome, tanto meno il significato, magari le confonde con le tre Virtù Teologali (Fede, Speranza, Carità) specifiche del Cristianesimo. Certo che possono essere utili, necessarie direi, nella vita di tutti i giorni. Prendiamo la prima, la Fortezza, vale a dire il coraggio: quanti disastri, quante tragedie per aver scambiato la temerarietà, il cercare guai, con il coraggio, andando appresso a qualche nuovo gioco mortale».

Tra le quattro virtù cardinali quale lei predilige personalmente?

«La Fortezza, che è poi attraversare la paura. Ma ho un debole per la Giustizia. Nel libro a spiegarla al giovane Alì, catapultato su di un'isola misteriosa da una balena, è un omaccione, un cuoco che dà da mangiare ai gatti; in principio gli spiega che bisogna dare a tutti un pezzo uguale, per evitare discordie, ma in un secondo momento gli parla di equità, forma più sottile e aderente alla realtà: dare a ognuno secondo i suoi bisogni, dunque due pezzi al gatto magro, uno solo a quello troppo grasso. ‘Ma è difficile con i gatti, figurati con gli esseri umani’, commenta l’uomo prima di mettersi a sbucciare le patate».

Quale virtù potrebbe essere utile nei tempi che stiamo vivendo?

«La Temperanza, intesa come rispetto della libertà propria e di quella altrui, e soprattutto quale rifiuto dell'aggressione. Con quello che sta succedendo TEMPERANZA andrebbe scritta a caratteri cubitali su tutti i muri del mondo. Anche se di persone che non riescono a leggere questa parola ce ne sono ancora tante».

© Riproduzione riservata