Bambini e ragazzi non amano particolarmente la storia. La ritengono un argomento barboso con tutte quelle date, i generali, le battaglie e i trattati. Eppure, il racconto storico può essere affascinante e coinvolgente se lo si sa narrare con il giusto tono e le parole adatte a un pubblico di lettori in erba, magari mescolando con sapienza fatti, fantasia e un pizzico di magia.

È quello che ha saputo fare il narratore francese Vincent Cuvellier nella graphic novel Margherita e Margherita (Il Castoro, 2019, Euro 16, pp. 128), un libro particolarissimo anche perché la traduzione dall’originale è stata realizzata dagli studenti della classe 3ªC della Sezione Internazionale di Francese Esabac del Liceo "Luigi Galvani" di Bologna.

Sorprendenti i traduttori, sorprendente anche la vicenda narrata, incentrata su un viaggio nel tempo fatto da due ragazzine, Margherita e Margherita appunto, praticamente identiche. Hanno, infatti, entrambe dodici anni, vivono nella stessa strada e anche nella stessa casa. C’è un però, altrimenti non ci sarebbe una storia da raccontare: una delle ragazzine vive nel 1910, l’altra nel 2010.

Un sabato mattina del 1910, Margherita sale in soffitta e trova un vecchio baule, dove è nascosto un misterioso abito. Un sabato mattina del 2010, l’altra Margherita sale in soffitta e trova un vecchio baule, dove è nascosto un misterioso abito. Entrambe decidono nello stesso momento di indossarlo e si trovano così catapultate una nell’epoca dell’altra. A questo punto racconto, fantasia e magia si mescolano e Cuvellier, splendidamente assistito dal tratto raffinatissimo del disegnatore Robin (Pascal Gindre), catapulta anche noi lettori avanti e indietro nel tempo, in costante inseguimento delle avventure tragicomiche delle due protagoniste.

Un dettaglio (tratto da: Margherita e Margherita di Vincent Cuvellier e Robin – Editrice Il Castoro)
Un dettaglio (tratto da: Margherita e Margherita di Vincent Cuvellier e Robin – Editrice Il Castoro)
Un dettaglio (tratto da: Margherita e Margherita di Vincent Cuvellier e Robin – Editrice Il Castoro)

Cogliamo così, quasi in presa diretta, lo spaesamento di trovarsi in un luogo e in un tempo dove i punti di riferimento e le regole sono non solo diversi, ma spesso in contrasto. Cogliamo la sorpresa delle due ragazzine nel momento in cui si rendono conto di aver viaggiato su una magica macchina del tempo, ma anche la loro curiosità, il loro gusto per l’avventura, la conoscenza e la scoperta. Ci commuoviamo e divertiamo per le peripezie che si trovano ad affrontare dovendosi muovere su terreni sconosciuti.

Arriviamo poi, assieme alle due protagoniste, a comprendere come ogni epoca porti con sé vizi e virtù, ma che ci sono valori che rendono le persone migliori in qualsiasi periodo storico. Sono valori che fanno sempre la differenza e si chiamano comprensione, altruismo, generosità e amore.

Margherita e Margherita porteranno con loro questa consapevolezza una volta fatto ritorno alla loro epoca di appartenenza, un ritorno che le vedrà più mature, consapevoli, più pronte ad apprezzare il mondo e le persone che le circondano.

La copertina
La copertina
La copertina
© Riproduzione riservata