Come i 4'33'' di silenzio di John Cage, arriva a Milano la scultura che non esiste: è il Buddha in contemplazione di Salvatore Garau, artista sardo nato a Santa Giusta ed esponente della contemporary art italiana.

In piazza della Scala, è stato tracciato con il gesso un quadrato che delimita il punto preciso della scultura, che però non c'è. Ad aiutare la comprensione alcune foto che illustrano il progetto e un video.

"Come la musica, il canto o la preghiera - spiega Garau - ci aiutano a vedere ciò che non vediamo, così anche solo un titolo è sufficiente per farci vedere e percepire un'esistenza. Non importa che sia visibile o non visibile, questa forma generata col pensiero adesso è qui, sopra il quadrato bianco, ormai esiste e resterà in questo spazio per sempre e il tempo non potrà deteriorarla".

"Stiamo vivendo un momento - conclude Garau - in cui la nostra fisicità, il nostro esserci è sostituito dalle nostre immagini virtuali e dalla nostra voce (anche questa impalpabile). Il nostro essere carne e ossa deve fare i conti con l'assenza che è la vera presenza in questi tempi. Buddha in contemplazione è un'opera libera per eccellenza; nessun permesso è stato chiesto al comune, nessuna spesa di trasporto e di manutenzione, nessun costo per l'acquisizione".

Il progetto è stato realizzato "restando in Sardegna - spiega -. Il responsabile audio visivi della Scala, Nicola Urru, sotto la mia regia ha fatto le riprese, montato e composto la musica. Dal mio salotto ho seguito ogni millimetro della 'Messa in opera'. Non si vede la scultura e neanche si è visto l'artista, eppure ci siamo entrambi. Questo è il limite estremo che ho voluto toccare".

(Unioneonline/v.l.)
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