Pubblichiamo oggi il commento di un nostro lettore circa la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo di interrompere le cure al piccolo Charlie Gard, affetto da una rara sindrome mitocondriale.

*************************

Gentile redazione,

ho seguito con grande apprensione la vicenda del piccolo Charlie Gard, che dovrà morire a seguito di una sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo.

Charlie è affetto da una rara sindrome mitocondriale che causa un progressivo indebolimento dell’organismo e provoca gravi danni al cervello. È un malato terminale in cura presso il Great Ormond Street Hospital di Londra, i cui medici hanno ritenuto per lui non ci fosse più nulla da fare.

I genitori avrebbero voluto percorrere una strada diversa, attaccandosi a quella pur flebile speranza di una possibile cura negli Stati Uniti, una nuova sperimentazione per cui erano già riusciti a raccogliere importanti fondi. Il Tribunale si è invece associato ai medici inglesi, e ha deciso per la sospensione della cura, ritenuta troppo complessa, costosa e con scarse possibilità di esito positivo per il bimbo.

Perdonatemi, e questa è la mia visione, se vedo in questa decisione un’angosciante estremizzazione dell’efficienza di questa società globalizzata: si procederà ora senza appello a sopprimere la vita di chi ha una malattia rara o che richiede troppe cure e anche costose? E i giudici saranno così determinati a tutelare qualità di vita degli esseri coinvolti e risorse pubbliche anche di fronte ai casi di business illeciti sul traffico dei migranti? Ad oggi l’esperienza ci insegna, tristemente, il contrario.

Appare sempre più palese come da parte delle istituzioni si affievolisca di giorno in giorno, proprio come nel caso della vita di un malato terminale, la difesa dell’etica e dei valori. E il rispetto dell’amore incondizionato di un padre e di una madre.

Dobbiamo augurarci che qualcuno decida di staccare la spina? Forse è l’occasione per ciascuno di noi di fare i conti con il senso ultimo dell’esistenza.

G. P. - Sassari

**************************

Potete inviare le vostre lettere e segnalazioni a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che denunciano disservizi o anomalie; non necessariamente ne condivide il contenuto riportato dai lettori che si assumono la responsabilità di quanto scrivono)
© Riproduzione riservata