“Cara Unione,

cosa succederebbe alla nostra economia sarda, martoriata da illo tempore, se le categorie che la sostengono stoicamente si stessero incamminando verso la meta finale, quella senza ritorno?

Da notizie di cronaca:

- 15 marzo: centinaia di aziende agricole al verde perché problemi buracratico-informatici bloccano l’accesso alle somme loro destinate;

-1 febbraio (prima dello scoppio del conflitto in Ucraina): l'aumento dei prezzi delle materie prime (che politiche scellerate costringono ad importare) mette in ginocchio gli allevatori e i (soliti) problemi burocratici impediscono loro di riscuotere i premi;

- 18 gennaio: senza ristori e fondi per fare prevenzione le cavallette potrebbero devastare i campi per il quarto anno di fila;

E prima il Covid. Le impietose leggi del mercato. La morsa delle tasse (specie quelle da versare anticipatamente sull’effimera previsione di un futuro guadagno).

La resistenza delle aziende sarde, a partita iva, che non può contare su aiuto alcuno in tempi di pace, rischia la resa ora più che mai”.

Giovanna, Lourdes, Daniela

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