"Cara Unione,

in data 17 novembre il nostro sindaco Daniela Falconi ha emanato un'ordinanza per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado compreso asilo nido, per via di un'incertezza riguardo i casi di positività all'interno del paese.

Ha mantenuto, però, inalterato tutto il resto, quindi ci troviamo a vivere una situazione fuori dal comune: scuole chiuse, quindi diritto allo studio, alla socialità e alla routine negato ai nostri bambini, che stanno risentendo pesantemente della situazione e vengono affidati dai genitori, per poter lavorare, a nonni e zii mettendo quindi a rischio la salute di fasce più deboli. E bar, ristoranti e altre attività aperte.

Ora mi chiedo se chiudere le scuole fosse una priorità rispetto a tutto il resto.

Come è possibile non riuscire a garantire il diritto alla scuola e allo studio ? Come è possibile ritenere ancora la scuola così poco essenziale? Come si pensa di arginare una situazione così grave chiudendo le scuole?

Il governo stesso ha messo al primo posto le scuole non chiudendo neanche nelle zone rosse! Siamo allo stremo psicologicamente, economicamente e fisicamente".

Un genitore arrabbiato*

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