"Cara Unione,

22 anni di Sartiglia in cui nemmeno io avrei mai creduto di riuscire a realizzare tanti successi. Dai tempi d'oro dei miglior complessi spagnoli a quelli vinti con i costumi sardi, per un decennio sempre presente nei primi posti della classifica arrivando alla vetta con un ponte volante che resterà per sempre nei miei più cari ricordi.

È come se lo vivessi ora quel momento in cui in piazza Sant'Efisio scesi da cavallo e abbracciai forte la buonanima di mio padre Mario Falchi perché la mia passione in realtà era la sua. Per tre mandati ho ricoperto la carica di presidente della Asd Cavalieri Sa Sartiglia, e credo in tutta onestà di aver fatto e dato tanto all'associazione Cavalieri e soprattutto ai miei colleghi sartiglianti.

Ho avuto compagni importanti: da Santona a Ponga, da Enrichetto a Piergy, da Bernardino Ecca a Fabrizio Manis. Tutti mi hanno fatto vivere la magia della Sartiglia. Non elenco ogni nome perché sarebbe troppo lunga la lista, ma voglio bene a tutti in eguale misura.

Uno però in particolare dovrò ringraziare a vita, è il mio maestro, il mio secondo padre, uno dei più grandi cavalieri che la Sartiglia abbia mai avuto. Parlo di mio compare Mariano Amadu, un vero signore di Sartiglia.

Ho avuto con lui l'onore di accompagnare in vesti de terzu Cumpoi Massimiliano Caria, e di Segundu l'amico fraterno Lello Verme e per entrambi nutro eterna stima e ammirazione. Ho raccolto le più importanti stelle, poche in realtà, ma sufficienti a tenere vivo il ricordo per le mie tre splendide figlie, per mia madre, grande artefice dei miei successi, e per mia moglie Marika.

Le donne che in Sartiglia hanno contribuito a farmi fare bella figura e a sostenermi in tutti questi lunghi anni.

Ringrazio tutti per avermi fatto vivere momenti indimenticabili, ma in tutta onestà questo mondo non mi appartiene più, troppa cattiveria, troppa invidia, troppa voglia di emergere con sempre più arroganza e strafottenza. Io ho vissuto la Sartiglia quando la goliardia la faceva da padrona, quando la tematica di discussione era il divertimento, quando l'amico lo era per davvero e non per interesse.... quando la libertà di pensiero era concessa a tutti e non venivi di certo emarginato perché la pensavi in maniera differente rispetto agli altri.

Questo è il mio saluto alla Sartiglia e a tutti coloro che mi hanno voluto bene in questi lunghi anni. E come si dice in questi casi: 'Lo spettacolo deve continuare", fate solo in modo che la priorità sia il divertimento, il resto dovrà essere solo da contorno.

Grazie".

Pierpaolo Falchi - Oristano

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