"Cara Unione,

ho 29 anni e sono affetta da talassemia, una malattia che più di una malattia sta risultando essere una condanna, una distruzione anche mentale e morale.

Mi sono sempre data da fare per far sì che senza togliere nulla a nessuno arrivassi a ottenere ciò che con tanta fatica mi meritavo: oggi, però, mi trovo a dover rendere 7.800 euro all’INPS per aver superato un reddito che non ho neanche mai percepito perché l’azienda che mi aveva assunto non mi aveva mai pagato, e purtroppo percependo la pensione di invalidità c’erano dei margini di reddito da rispettare.

Purtroppo non ho mai avuto la possibilità di aprire una causa legale nei loro confronti perché chi avrebbe dovuto fare da testimone si è volatilizzato nel nulla, e oggi mi trovo a dover rendere questi soldi e a non sapere neanche come renderli, perché non ho lavoro e nessuno a causa della mia malattia mi vuole.

La talassemia risulta scomoda, eppure io mi sono sempre impegnata, ho sempre svolto e portato a termine gli incarichi assegnati con passione e dedizione.

Cos'ho che non va? Perché nessuno mi vuole dare l’opportunità di lavorare? Non ho nulla in meno degli altri, la mia testa funziona benissimo, non ho alcun problema fisico, ho solo bisogno di un giorno al mese per effettuare la trasfusione, non mi sembra di chiedere tanto.

Grazie dell'attenzione".

Cinzia

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)
© Riproduzione riservata