"Noi, assistenti domiciliari dimenticati dalla campagna vaccinale"
"Perché le nostre figure non rientrano nell'urgenza della somministrazione del vaccino?"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Cara Unione,
sono un assistente domiciliare che lavora per alcune cooperative sociali accreditate, nel Sassarese, per lo svolgimento di assistenza domiciliare in favore di anziani non autosufficienti e disabili anche gravi e allettati usufruendo degli appositi contributi comunali, regionali e statali.
In questa veste mi è capitato di assistere, spesso e volentieri, anche persone in dimissione dagli ospedali collaborando con infermieri, medici specialisti e medici di base come una vera e propria 'équipe' nell'interesse dell'utente.
Bene, premesso ciò mi chiedo: perché le nostre figure - e i nostri assistiti mi sento, di conseguenza, di dire - non rientrano nell'urgenza della somministrazione del vaccino?
Stiamo o non stiamo a stretto contatto con persone gravemente malate, anche immunodepressi, anche pazienti in dimissione e terminali? Perché tutti gli operatori che svolgono l'assistenza domiciliare integrata ADI sono già stati vaccinati e invece gli operatori socio sanitari delle cooperative sociali ancora no?
Noi operatori socio sanitari non abbiamo smesso nemmeno un giorno dall’inizio dell’emergenza pandemica di svolgere il nostro servizio, ma nessuno si è mai ricordato di noi, e nonostante siamo centinaia.
Ma lo stato, la regione, l'assessore alla sanità della regione Sardegna sono a conoscenza del nostro lavoro?
Grazie se qualcuno potrà preoccuparsi anche di noi, e dei nostri malati".
Lettera firmata*
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