«Cara Unione,

è del tutto fuorviante la quantità di notizie che emergono sulla mancanza di lavoratori stagionali e vi riporto la mia, che rappresenta anche quella di parecchi colleghi sardi con percorso lavorativo simile al mio.

Ho 42 anni, sono laureato in economia e, quella che ai tempi dell'università era una modalità di mantenermi agli studi, è poi diventata una passione vera e propria che mi ha portato a svolgere l’attività di cameriere anche in paesi come gli Usa, Messico, Scozia e Francia fino all’età di 32-33 anni, quando ho deciso di rientrare stabilmente in Sardegna e mettere a disposizione la mia "manovalanza" per le strutture sarde, alberghi e ristoranti.

Ho fatto tante stagioni estive in Sardegna, dove mi veniva fornito alloggio di fortuna in scantinati, in stanze con 3/4 persone. Ricordo una dove avevo la pipì dei topi nei muri in "camera da letto".

Attorno ai 37 anni ho iniziato a collaborare con un noto albergo in Sardegna, venendo inquadrato con contratti settimanali, con i quali potevo lavorare al massimo 3 giorni e poi ne lavoravo invece 5. Ovviamente i 2 giorni in più erano completamente privi di contributi.

In più coi contratti settimanali ero sempre sottoposto al ricatto: hai la febbre? Non puoi venire? Ok allora avrai la febbre e non verrai anche le prossime settimane.

Ho partecipato al Job Day, ho un curriculum che racconta du una ventennale esperienza, parlo 4 lingue e ho il terzo livello anche se sono disposto ad essere contrattualizzato anche come quarto livello. Di 10 colloqui fatti nessun feedback: niente di niente neanche si scomodano a dare responso negativo. Mi sono addirittura chiesto se le varie aziende turistiche anziché cercare realmente personale penso fossero lì a farsi pubblicità.

In sintesi: in Sardegna il personale turistico qualificato esiste eccome, ma probabilmente non lo si vuole inquadrare per le reali competenze. Siamo avvezzi a lavorare nei festivi, in extratime non remunerati, notturni pagati come giornalieri. Le mie stagioni in Sardegna sono sempre state di 60 ore settimanali e venivo pagato per 40.

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