“Cara Unione, 

sono la mamma di uno studente pendolare che ogni giorno viaggia in treno da Siliqua a Cagliari per andare a scuola.

Ogni giorno si fa per dire, perché dal rientro delle vacanze non è più possibile.

I treni vengono soppressi senza preavviso e così i ragazzi si trovano in stazione dalle 7 del mattino al freddo (in questi giorni anche a 0 gradi) ad aspettare un treno che non passerà.

Puntualmente il treno viene dichiarato soppresso e nessun autobus sostitutivo viene indicato per recarsi a scuola.

Soluzione? Aspettare il treno successivo nella speranza di poter entrare alla seconda ora.

Ma purtroppo il treno successivo, se non è anch'esso soppresso, è pieno e viaggia con tanti minuti di ritardo. Se si sale su questo treno si è costretti a stare ammassati uno accanto all'altro davanti alle porte per poter raggiungere Cagliari, distanza interpersonale inesistente.

In pratica, decine e decine di studenti ogni giorno non possono recarsi a scuola. Quando fortunatamente ci riescono, magari anche entrando con notevole ritardo, non hanno poi modo di rientrare a casa perché il problema si ripete, naturalmente, anche al ritorno.

Questa è la scuola in presenza? Questo è recarsi a scuola in sicurezza?

Sono indignata da questa situazione e dalla totale assenza di soluzioni da chi dovrebbe garantire la scuola in presenza!”.

F.P. – Una mamma arrabbiata

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