"Cara Unione,

fermo ad un passaggio a livello della linea ferroviaria delle complementari sarde, ho assistito ieri al transito di un treno con a bordo il macchinista e un altro passeggero che molto probabilmente trattasi del controllore. Inutile dire che sono rimasto alquanto sconcertato, ricordando quando adolescente frequentavo le scuole superiori a Cagliari: ci fiondavamo a bordo per accaparrarci un posto libero, all'epoca il treno era utilizzato oltre che dagli studenti anche dai lavoratori che si recavano nel capoluogo. I passeggeri di Dolianova dovevano farsi il viaggio completamente in piedi pigiati nel pianerottolo, ma erano altri tempi: oggi chi si sposta per lavoro o per studio preferisce i mezzi propri o il più comodo servizio di autolinee, e la vecchia ferrovia finisce spesso per portare avanti e indietro il macchinista e il controllore.

Mi chiedo, dunque, a cosa serva – e quanto costi – una linea ferroviaria dove non viaggia più nessuno. 

Sono poi ripartito, e percorrendo la strada provinciale 128 (che costeggia la suddetta ferrovia) ha superato, non senza difficoltà, due ciclisti che parlottavano tra di loro incuranti del pericolo che correvano, a questo punto ho pensato: ma perché non creare una pista ciclabile sul tracciato della ferrovia? 

In un periodo dove il turismo in bici è in forte espansione e il turismo green è sempre più richiesto, dove nel resto d'Europa vengono finanziate e realizzate piste ciclabili lunghe centinaia di chilometri, perché non valutare questa ipotesi?

Alcuni anni fa ho avuto modo di correre (a piedi) un tratto della pista ciclabile ricavata dal vecchio tracciato delle ferrovie asburgiche che da Tarvisio (Udine) porta in Slovenia. Che dire? Semplicemente stupenda, regno incontrastato dei ciclisti e di chi va a piedi in totale sicurezza.

Altro esempio la ‘pista ciclabile del parco dei fiori’ in provincia di Imperia, a Sanremo, con gigantografie e aneddoti relativi alla Milano/Sanremo, anche questa regno degli amanti della bici e non.

Perché allora non usare il vecchio tracciato della complementari che da Cagliari arriva fino a Sorgono, e da Mandas prosegue fino ad Arbatax? Un turista con la bici può fare l'intero percorso a tappe, scoprendo in tutta tranquillità e sicurezza posti come il campidano di Cagliari, la Trexenta, Sarcidano, Barbagia e l'Ogliastra, dando vita ad un turismo eno/gastronomico/archeologico fruibile in tutte le stagioni dell'anno grazie alle temperature miti che gode l'Isola. Un tracciato alberato e non impegnativo senza grossi dislivelli, potrebbe essere usato anche per lo spostamento tra i vari paesi, le distanze sono minime . I dipendenti attuali potrebbero essere impiegati per la manutenzione.

Solo un sogno ‘verde’? Chissà”.

Francesco Loddo

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata