“Cara Unione,

la  nostra compagnia di bandiera cessa di esistere nell'indifferenza quasi generale.

Certo in questi anni non tutto è andato liscio, ci sono stati dei problemi, ma nel complesso Alitalia era una garanzia: per noi sardi con questa compagnia significava raggiungere la Penisola, e da lì il mondo.

La Sardegna invece si riduce come al solito all'ultimo minuto: il nuovo vettore nazionale è un’incognita e non vince neanche la gara regionale; la spunta una low cost, ma siamo sicuri che saprà offrire gli stessi servizi?

Immagino che dopo lo sbarco a Roma o Milano, chi dovesse continuare per altre mete dovrà ritirare il bagaglio, rifare il check-in, trovare la giusta coincidenza tra un vettore e l'altro. Un iter che verosimilmente ci costerà di più in termini monetari (più biglietti con diverse compagnie), in termini di tempo, in termini organizzativi.

Speriamo che una pietra tombale non sia calata sulla nostra possibilità nonché libertà di movimento, in un futuro nel trasporto aereo che si prefigura con molte nubi all’orizzonte.

Un cordiale saluto”.

Tiziana Serci

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