Pubblichiamo oggi la lettera di una cagliaritana che vuole essere un ringraziamento alla grande professionalità dell'ospedale oncologico Businco e un invito a molti malati a guardare all'eccellenza dell'Isola prima di rivolgersi altrove.

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"Gentile redazione,

vi scrivo per condividere la mia storia con i vostri lettori, e perché sia magari di aiuto alle donne che, in Sardegna, si trovano a combattere contro un tumore all'ovaio.

Tutto ha inizio a gennaio, quando all’ospedale Brotzu mi viene diagnosticato un tumore all’ovaio. Per trattare la patologia mi viene suggerito un ventaglio di "soluzioni", fra cui il Businco di Cagliari nella persona del dottor Macciò, ricercatore scienziato riconosciuto dal mondo scientifico internazionale come uno dei primi dieci oncologi medici al mondo esperti in tumore dell'ovaio avanzato.

Vengo quindi trasferita all'oncologico nel reparto di ginecologia dove tutti, ciascuno per le proprie competenze, si prendono cura di me.

Il primo medico che ho incontrato è stato il dottor Serra, di cui ricordo una frase: "signora, se esiste questo ospedale non esiste solo per morire, ma anche per guarire". Nei giorni a seguire il dottor Serra ha quindi mostrato grande attenzione affinché il mio umore rimanesse alto per arrivare all'intervento in condizioni ottimali. E così è stato. Il dottor Macciò ha poi eseguito un intervento spettacolare, durato diverse ore, facendo una pulizia accurata e profonda della malattia. Oltre i vari organi asportati, si è spinto fino in cavità aortica dove ha rimosso dieci linfonodi. Il tutto in laparoscopia, intervento che pochi sono in grado di fare.

A tre giorni dall'operazione ero già in piedi che passeggiavo nel corridoio, e mi sentivo finalmente bene. Dall'esame istologico, il verdetto: sei cicli di chemioterapia. Ma nessuna paura, perché anche in questa fase il dottor Macciò, nelle vesti di oncologo medico, mi ha preso per mano accompagnandomi per tutto il percorso, non lasciandomi mai sola, combattendo al mio fianco. Ha addirittura pensato per me un piano terapeutico certamente da protocollo, ma con la variante nella somministrazione, cosa che solo pochi ospedali in tutta Italia praticano, ma cui le riviste accreditate danno grande importanza e rilievo per i risultati osservati.

Dopo neanche tra cicli di chemioterapia i primi successi: marcatori tumorali rientrati nei parametri, analisi perfette. Con i "miei" due angeli Gloria e Marina, le infermiere che mi seguono durante la terapia, è stato motivo di grande gioia.

Ho voluto raccontare brevemente la mia storia perché molte persone, imbeccate spesso da luoghi comuni, vanno a fare i viaggi della speranza nel nord Italia quando potrebbero essere seguite altrettanto bene o addirittura meglio rimanendo qui.

Certo, la presente vuole essere una testimonianza di eccellente sanità, ma anche di attenzione: le persone spesso si trovano costrette a rivolgersi presso altre strutture fuori dalla Sardegna a causa delle interminabili liste d'attesa, un paradosso se si pensa che così la Regione Sardegna si ritrova a pagare strutture oltre mare con una grande eccellenza in casa, invidiata e riconosciuta da tutti gli addetti ai lavori.

Un ringraziamento, doveroso, a tutte le persone che mi sono state accanto, al dottor Macciò e alla sua straordinaria equipe".

R.A. - Cagliari

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