Lo sfogo di una lettrice colpita da un tumore e che, con 21 anni di lavoro alle spalle, si vede togliere lo stipendio dopo sei mesi di malattia. Il provvedimento rispecchia quanto previsto dalla normativa vigente in materia, ma la lettrice si chiede se sia questo il modo in Italia di aiutare chi viene colpito da così gravi patologie.

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"Gentile redazione,

sono una dipendente dell'Agenzia Forestas, azienda in cui lavoro da quasi 21 anni.

Dal mese di settembre sono assente dal lavoro per malattia e dopo due ricoveri al Brotzu, uno dei quali durato un mese e mezzo, mi è stato diagnosticato un tumore all'intestino. Sin qui niente di eccezionale e che non faccia parte della quotidianità di molte persone.

La cosa che mi ha lasciata senza fiato è stata la comunicazione che ho ricevuto dall'Agenzia Forestas, nella quale mi è stato detto che superati i sei mesi di malattia il contratto prevede che venga sospeso lo stipendio.

Tutto ciò mi lascia senza fiato... il mio stipendio rappresenta l'unica fonte sicura di reddito della mia famiglia ed ho un mutuo della casa al quale fare fronte. Oltre al forte disagio e dispiacere che questa malattia comporta, e per cui inizierò la chemioterapia a breve, mi ritrovo sul lastrico.

Scusate lo sfogo, e capisco che questa sia la normativa vigente, ma sono disperata.

Vorrei che questa cosa destasse la coscienza dell'opinione pubblica, perché non si può trattare in questa maniera i dipendenti dopo anni di dedizione al lavoro.

E vorrei che la gente sapesse quali contratti obsoleti ed assurdi dal lato umano regolamentano quella che viene definita una 'Pubblica Amministrazione'.

Un cordiale saluto".

Lettera firmata*

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