"Cara Unione,

il ricordo di mio padre, il Maestro (come amo scriverlo io con la lettera maiuscola) Giacobbe, pubblicato sulle vostre pagine, mi ha stupito e commosso profondamente.

Non pensavo che dopo tanto tempo qualcuno, che non fossi io o mio fratello, fosse ancora in grado di tenerne viva la memoria...

Il signor Mellino, autore del ricordo, ha ragione su molte cose, infatti il mio babbo non solo era un precursore della scuola moderna e un vero educatore, ma soprattutto era animato da uno spirito umanitario di aiuto e di servizio nei confronti dei più deboli e indifesi, specialmente dei bambini.

Lui li considerava la parte migliore della società, quella da curare e coltivare come il bene più prezioso, quelle giovani piantine che, se ben coltivate e amate, sarebbero venute su dritte e sane... il nostro futuro! Mio padre era anche un uomo molto schivo, non amava i riflettori né i riconoscimenti, chiedeva solo di poter fare il suo lavoro con tutto l'amore che aveva da dare ai suoi allievi, anche se questo comportava andare controcorrente e lottare per ciò che riteneva giusto (tutti i bimbi erano uguali e dovevano poter avere le medesime possibilità... idea davvero rivoluzionaria per l'epoca).

Perciò il Maestro vive ancora e lei, signor Mellino, me lo ha dimostrato... grazie di cuore".

Daniela Maria Giacobbe

P.S.: io faccio la pediatra... sarà un caso...

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