"Cara Unione,

vorrei in queste poche righe ricordare un grande uomo, che certamente non ha goduto della fama mediatica (che, a confronto di altri, avrebbe ampiamente meritato) ma che ha saputo conquistare la stima e il rispetto di tanti suoi alunni.

Sto parlando del maestro Luigi Giacobbe, maestro elementare nel plesso scolastico di via Podgora negli anni '60, scuola che oggi si definirebbe 'di frontiera', ma che allora si poteva definire fuori dalla realtà.

Il famoso regista Vittorio De Seta negli anni '70 diresse lo sceneggiato televisivo 'Diario di un Maestro' tratto dal libro di uno scrittore sardo, Albino Bernardini, che descrisse la sua esperienza nella scuola della borgata romana di Pietralata.

Rileggendo quelle pagine mi viene quasi da pensare che lo scrittore si sia liberamente ispirato al maestro Giacobbe, perché quel che racconta è verosimile a quanto succedeva nella scuola di Is Mirrionis.

La grande capacità del maestro Giacobbe era quella di riuscire a coinvolgere gli alunni in quelle attività extra didattiche che per quei tempi si potevano considerare rivoluzionarie. Conservo ancora gelosamente i quaderni dove ho trascritto le prime lezioni di grammatica inglese, di musica, di stenografia, per non parlare delle attività manuali, primo fra tutti l'uso del traforo.

Inoltre ricordo con affetto l'attenzione che dedicava ai bambini meno fortunati, per i quali si faceva carico dell'acquisto degli strumenti dedicati a tali attività.

Quell'uomo con gli occhiali, alto, con la folta chioma bianca e basettoni, che tanto amava i cori Alpini (ci insegnò anche quelli!) rimarrà per sempre nei cuori di chi, come me, ha avuto la fortuna di incontrarlo sulla propria strada, e per questo, a 20 anni dalla sua scomparsa, dico ancora 'grazie maestro'".

Guido Mellino - Cagliari

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