«Cara Unione,

sono del parere che le grandi infrastrutture non siano mai state realizzate in Sardegna, basti pensare alla S.S. 131, iniziata negli anni ‘60 e mai portata a termine, la nuova S.S. 554 o nuova 125 che inizia a quattro corsie e continua a due corsie, mettiamoci pure la S.S. 195 anch'essa cantiere aperto.

Si parla invece di realizzare il ponte sullo stretto per unire la Sicilia al resto d'Italia, e la Sardegna?

Di certo non si può pensare di costruire un ponte per collegarci al resto d'Italia ma di sicuro qualcos'altro si potrebbe fare, è solo questione di volontà politica.

Non voglio pensare che i nostri politici isolani non siano in grado di fare qualcosa in merito né voglio pensare che nei palazzi Romani se ne infischino dell'insularità, forse non hanno un'idea adatta alla risoluzione del problema.

La mia, modesta, idea di continuità territoriale passa per il mare, con l’implementazione di un grande porto sardo il più possibile vicino alla costa del continente ed equidistante per i residenti dell'Isola. Andando per ipotesi potrebbe essere Arbatax, e quello di riferimento della penisola Livorno, che potrebbero essere collegati con un’adeguata rete stradale e ferroviaria al resto dell’isola e della penisola e con navi veloci che tutti i giorni e per tutto il giorno portino passeggeri, autovetture, merci e treni merci avanti e indietro.

Credo che se venisse realizzata una grande opera di questa portata si potrebbe dire che l'insularità avrebbe meno svantaggi.

Grazie dell’attenzione».

C.G.

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