«Cara Unione,
leggo con soddisfazione che il Museo del Cinema di Torino ha premiato con la "Stella della Mole", un riconoscimento alla carriera, Kevin Spacey, sul quale pende la mannaia di Hollywood a causa delle presunte molestie sessuali che vedrebbero l'attore come protagonista.

Usare il condizionale è d'obbligo visto che Spacey è stato assolto con regolare sentenza da una delle accuse, mentre per le altre i processi devono ancora cominciare.

Dicevo “con soddisfazione” perché finalmente un'istituzione culturale ha avuto "le palle", per citare l'esatto termine utilizzato da Spacey durante la premiazione, di dare una spallata all'asfissiante caccia alle streghe, annegata nel politicamente corretto, chiamata “MeToo”, che stavamo piano piano ereditando da oltreoceano.

Il premio conferito dal museo torinese è una chiara affermazione della distinzione tra arte e persone, tra semplici accuse e sentenze di condanna: principi che sembravamo aver dimenticato ma che finalmente proprio la cultura, con questo primo passo, ci ricorda essere capisaldi della nostra civiltà».
Cecilia – Assemini

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