“Grazie alla Cardiologia del Sirai di Carbonia: non dimenticherò mai le premure ricevute”
“Ho visto e salutato i miei figli grazie alle video chiamate fatte da un’infermiera con il proprio cellulare”
“Cara Unione,
desidero condividere poche righe, dalle quali spero trapeli tutta la mia gratitudine.
Trovo fondamentale, in un momento storico che tutti vorremmo cancellare, encomiare e ringraziare la tanta umanità incontrata al Sirai di Carbonia.
Immaginatemi ricoverata in ospedale…improvvisamente, senza aver compreso la patologia, e senza poter essere in alcun modo supportata da mio figlio, che accompagnatami al pronto soccorso non è potuto neanche scendere dalla macchina a causa del Covid. Lo stesso Covid non ha permesso a mia figlia neanche di entrare al pronto soccorso. Il Covid fa assistere i miei figli impotenti mentre mi portano via su una sedia a rotelle.
Da li a poco e nonostante io fossi stordita i miei figli hanno ricevuto in tempi brevissimi una telefonata dall’ospedale. Un medico gentile e professionale spiega loro in maniera chiara e utilizzando dei termini sempici la patologia e gli accertamenti che avrebbero effettuato di li a poco.
Mi si apre un mondo fatto di infermieri, medici, le signore addette ai pasti. Tutti disponibilissimi, professionali e tanto affettuosi con me: chi si preoccupava di mettermi in carica il cellulare, chi mi faceva mille complimenti. Ho visto e salutato i miei figli grazie alle video chiamate fatte da un’infermiera con il proprio cellulare. Ogni giorno mia figlia chiamava la Struttura ospedaliera, ed ogni giorno parlava con un medico diverso, ma ugualmente molto professionale e attento a dar loro speranza. Ognuno di loro pareva immedesimarsi
in un figlio che, visto il periodo assurdo, aspetta tutto il giorno di poter avere notizie sulla salute del proprio caro.
Grazie, dunque, a tutto il Reparto di Cardiologia dell’Ospedale Sirai di Carbonia. Voglio ringraziare ed abbracciare virtualmente ognuno di loro. Non dimenticherò mai i loro volti rassicuranti e gentili, le delicatezze e le mille premure riservate a me e a tutti i pazienti”.
Europa Mara Vaccarelli
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