"Cara Unione,

scrivo per segnalare una situazione che reputo imprudente.

Con l'aumento dei casi nella nostra isola e la sanità al collasso, i parroci di diverse parrocchie stanno attivando e facendo partire i percorsi di catechismo in presenza.

Pur essendo credente, trovo davvero fuori luogo questa scelta della Chiesa.

L'ultimo decreto emanato dal presidente Conte non si occupa di limitare e restringere le attività religiose, ma mi sarei aspettata da parte della Chiesa o dei vescovi un atteggiamento di massima prudenza. Mettere insieme bambini per un'ora alla settimana in un'aula significa ampliare enormemente la rete di contatti, visto che nella maggior parte dei casi ognuno di quei bambini frequenta una scuola diversa. Chi vigila sulla sanificazione degli ambienti e il rispetto delle regole?

Si chiudono palestre e piscine che hanno investito tempo e soldi per adeguarsi a rigidi protocolli e partono i catechismi parrocchiali.

Grazie per l'attenzione".

Silvia Caredda

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