"Cara Unione, scrivo a voi la lettera che, se potessi, scriverei a Babbo Natale.

Carissimo Babbo Natale,

in sessanta anni non ti ho mai scritto e forse una trentina d’anni sono passati da quando ti ho scritto le letterine per conto dei miei figli, quando erano piccoli e ancora non usavano la penna.

Oggi, però, mi sono deciso.

E senza andare troppo per subordinate e coordinate ti chiedo: fammi trovare un'occupazione. Fammi ritrovare la dignità di uomo, che si alza di mattina o di notte per andare a lavoro con l’orgoglio di chi per 34 anni non ha fatto mai un’assenza o un giorno di malattia. Non voglio altri regali, soldi o chissà. Voglio solo poter lavorare.

Grazie Babbo Natale per quanto potrai fare per me".

G. da Elmas*

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