«Cara Unione,

sono in vacanza in Sardegna e, avendo letto della denuncia di Massimo Giletti, scrivo per segnalare anch’io alcune situazioni incresciose.
La prima a Bosa: sono un appassionato di fotografia e arrivando da Sindia mi sono fermato in un punto della statale dove si vede Bosa dall’alto, con me si è fermata anche una macchina straniera il cui conducente aveva il mio stesso intento. Dopo "un very nice", arrivati sul ciglio della strada, il disgustoso scenario sottostante: nel dirupo si è presentata una discarica a cielo aperto.
Ho poi raggiunto la residenza di S. Maria al Mare.
Sbagliando ho scaricato un pdf contenente i giorni di raccolta della raccolta differenziata dei rifiuti del comune di Bosa, per poi scoprire che invece dobbiamo seguire il programma di raccolta giornaliero di Magomadas che per complicare la situazione divide in tre fasce il suo territorio, variando di giorno in giorno e di settimana in settimana il giorno ed il tipo di raccolta.
Come smaltirò vetro e lattine se nella settimana che precederà la partenza non è previsto?
Certo dovrò andare all’ecocentro di Bosa, facile qualora si sia in macchina, ma se si viaggia in moto?
Questa situazione mi fa capire perché spesso sul ciglio delle strade ci sono bottiglie e lattine incivilmente abbandonate.
Basterebbe forse una campana?
Per chiudere tengo a precisare che a Firenze abito in una zona servita dal porta a porta, e che mi considero un buon ecologista.
Distinti saluti».
R.A. – Firenze

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