D iciamoci la verità: quest’idea di prendere la Groenlandia l’abbiamo avuta un po’ tutti. Poi non ne abbiamo parlato mai apertamente con nessuno, anche perché a sei anni è abbastanza naturale lasciarsi condizionare dalla timidezza, però insomma guardavamo le cartine appese in classe e ci ponevamo domande magari non fondamentali, però spontanee. Perché l’Italia non si prende San Marino, che se ne sta lì come il prezzemolo fra i denti e avrà al massimo sei vigili a difendere i confini? Se lo Stivale desse un calcio alla Sicilia, sbatterebbe sulla Sardegna o si conficcherebbe nella Spagna? Perché la Francia la disegnano sempre blu? E la Groenlandia? Perché non se lo prende nessuno quel parcheggione bianco su a Nord? E poi ci consumavamo la vista sull’Europa per decifrare quei confini tormentati, quella geografia scritta col sangue dalla storia. Gli Usa, invece, a parte il puzzle degli staterelli East Coast parevano il frazionamento di una proprietà contadina.

Poi più o meno siamo cresciuti, San Marino non l’abbiamo invasa ma abbiamo imparato a dire delle frasi intelligenti. Tipo: il populismo consiste nel dare risposte facilone a questioni complesse. Bello, giusto. Ma ora che l’uomo più powerful del mondo è un vecchio che ragiona come un bimbo (in tutto fuorché nella timidezza) sapremo dare risposte sensate a questioni pazzesche?

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