Falsa inclusione
Caffè Scorretto
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L ’Eid al-Fitr è la festa che segna la fine del Ramadan. Le comunità islamiche sparse nel mondo la celebrano con devozione. Bene ha fatto quindi il presidente Mattarella a inviare gli auguri alla collettività musulmana in Italia. E bene ha fatto a esternare il suo rammarico dopo gli episodi d’intolleranza accaduti in Medio Oriente. «È doloroso constatare – ha detto – che anche quest’anno il raccoglimento proprio del Ramadan sia stato turbato da violente, inaccettabili tensioni». Messaggio quasi perfetto. Per esserlo del tutto manca un’aggiunta. Avrebbe dovuto condannare anche quanto accaduto in diverse città italiane. In particolare a Torino. Dove ben trentamila uomini e donne col burqa hanno dato vita ai rituali festeggiamenti degenerati alla fine in una manifestazione politica. La preghiera in piazza è terminata con le foto di Giorgia Meloni date alle fiamme. Poi centinaia di persone hanno sfilato in corteo: sventolio di bandiere della Palestina, lanci di fumogeni, slogan contro Israele. Sembrava di stare in Medio Oriente. Il sindaco Stefano Lo Russo, del Pd, ha dato il suo placet: «Torino – ha proclamato – è una città che si è costruita sulla capacità di includere». Inclusione sta diventando sinonimo di islamizzazione. Un fenomeno che trova slancio, vigore e arroganza nell’atteggiamento compiacente di quei politici italiani che si dichiarano progressisti.