Groenlandia
Caffè Scorretto
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S ono due storie di appropriazione geografica, ma piuttosto diverse tra loro.
Una sta sulle prime pagine di tutti i giornali: Trump continua a dire che si prenderà la Groenlandia con le buone o con le cattive «perché ci serve», e buonanotte al diritto internazionale oltre che al senso di giustizia più elementare.
L’altra è quella della serie tv sul delitto Scazzi. L’amministrazione comunale si era opposta a che venisse chiamata “Avetrana. Qui non è Hollywood”, poi la produzione ha fatto ricorso e ora il giudice ha deciso che il titolo non è diffamatorio e la serie se lo può riprendere. La cosa interessante, o comunque bizzarra, è che la casa di produzione si chiama Groenlandia.
Ne scaturiscono inevitabilmente delle suggestioni. Che succede se la Groenlandia fa causa alla casa di produzione per riprendersi il nome? E se Trump decide che gli serve Avetrana? Ci metterà più tempo a conquistarla o a prendersi Hollywood, che è già americana ma così democratica e liberal da detestarlo più di molti groenlandesi? E noi spettatori involontari come saremo ridotti fra quattro anni, quando finirà la seconda stagione di questa serie horror “Trump. Qui è Washington ma certe volte sembra più Avetrana”?