Di terza scelta
Caffè Scorretto
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U n amico, che considero colto e intelligente, mi ha confidato di essere piombato in una crisi esistenziale e di identità. Di avere perso la propria autostima. La sua confessione ha un preambolo: il 25 settembre 2022 ha votato per il centrodestra, attratto dalla sorella dei Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Alcuni giorni fa ha scoperto con sgomento di essere, proprio per questo, un rettiliano. Non un umanoide sauriano come quelli del genere fantasy, ma un umano con un cervello di terza scelta che, simile a quello dei rettili, controlla soltanto gli istinti e il sistema gastrointestinale. Altrimenti avrebbe votato a sinistra: come la minoranza degli italiani che, come essi stessi sostengono, proprio perché tale è un’élite in tutti i sensi. Compresi quelli vietati dal buon senso. Sono, i loro, cervelli di prima categoria, della specie homo sapiens. Questa, detta in sintesi, è la teoria di un certo Luciano Casolari, psichiatra e blogger con livrea grillina del “Fatto quotidiano”: chi vota Meloni utilizza la parte rettiliana del cervello, la più primitiva e istintiva. Un voto di pancia, un voto gastrointestinale. Lo stile della polemica politica è ancora quello del “vaffa”, da cui il grillismo ha avuto origine. Del resto, parafrasando un antico adagio, cattivo sangue non mente. Solo Elly Schlein non se n’è ancora accorta. Che abbia anche lei un cervello rettiliano?