Parlate alla conducente
Caffè Scorretto
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C i volevano incoraggiare. In fondo, se una compagnia assicurativa ci risarcisce dei danni fisici che ci procuriamo in incidenti stradali provocati da noi stessi, per lo Stato è un bel risparmio: le invalidità dei cittadini costano alla collettività. Chiariamo meglio: se, al volante, provochiamo un incidente (quindi è colpa nostra), con la sola Rc auto l’assicurazione rimborsa tutti i feriti compresi i nostri trasportati, ma non noi al volante, titolari della polizza. Arrangiatevi.
Ecco perché esiste una garanzia facoltativa che si chiama “infortuni del conducente”: si paga a parte e gode di una tassazione agevolata del 2,5 per cento. È una cosa intelligente, concedere uno sconticino sulle tasse a chi è più previdente degli altri, e quindi pesa di meno sulle casse dello Stato in caso di “sinistro” stradale.
Il problema è che, sui sinistri, il Governo di destra è capace di tiri mancini (sì, la situazione è confusa). Basare la campagna elettorale sul taglio della pressione fiscale per poi aumentarla ogni anno già non dovrebbe portare popolarità, anche se della premier Meloni gli italiani risultano ancora innamorati. Al solito si rovista ovunque per tartassarci, però farlo su una singola voce di un’assicurazione che lo Stato dovrebbe invece promuovere, perché se l’acquistiamo ne beneficia, non è miope: è cecità. Qualcuno glielo dica, che è un infortunio della conducente.
