Puntuali a Natale
Caffè Scorretto
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E ccoli, puntuali come la nausea dopo la crapula. Arriva il Natale e i loro riflessi condizionati si attivano. Approfittando del rilassamento morale dei distratti e del compatimento dei più attenti, che li considerano mentecatti, attraverso la dissacrazione dell’evento mistico mirano a innescare polemiche e guadagnare titoli sui giornali. Sono i soliti esibizionisti, malati psichici come coloro che godono a mostrare i genitali. Invece che lasciarli ribollire nella loro melma noi li prendiamo in considerazione, anche se per sbeffeggiarli. Non temono l’irrisione, temono il silenzio; vanno in crisi se macinano a vuoto. Dicono di voler capovolgere i valori della società occidentale e demolirne le tradizioni, ossia il retaggio della sua civiltà e il suo patrimonio spirituale. Come iconoclasti tanto forsennati quanto ridicoli abbattono immagini millenarie che, nel delirio, sostituiscono con figure provocatorie cui intendono dare significato politico e sociale in chiave woke. Come il Gesù femmina, di pelle nera e con tendenze transgender. Per rendere più ricco e inclusivo il presepe ecco la carnevalata di un gay pride arcobaleno. Ci stiamo ricascando: dichiarando di non volerne parlare ne stiamo parlando. Chiudiamola qui. Ma una cosa va detta a riguardo di quei preti e pretonzoli progressisti che condividono la dissacrazione del Natale: sono piccoli indiavolati che fanno pena.
