Sabato 2 e domenica 3 settembre a Cabras torna il tradizionale doppio appuntamento con la Corsa degli Scalzi, un evento che è inserito nel cartellone dei festeggiamenti per San Salvatore di Sinis, che si svolgono dal 25 agosto al 4 settembre.

Un appuntamento fortemente identitario che si svolge ogni primo weekend di settembre, che vede la partecipazione di centinaia di uomini e ragazzi ed è conosciuto anche come la processione di San Salvatore di Sinis.

Una corsa a piedi nudi lungo un tragitto di circa 7 chilometri, la distanza che separa la cittadina di Cabras dal villaggio di San Salvatore di Sinis, in cui si trova la chiesa rurale intitolata al Santo e risalente al XVII secolo.

La Corsa degli Scalzi è una rievocazione di quanto accaduto nel 1619, quando i Saraceni imperversavano nel territorio. Gli abitanti del luogo, secondo la leggenda, diedero vita a una lunga e veloce corsa per mettere a sicuro la statua del Salvatore. In realtà non erano propriamente scalzi, ma usavano dei rami legati ai piedi nudi in modo da sollevare tanta polvere e sembrare così molto più numerosi. Uno stratagemma che funzionò e fece ritirare i Saraceni, spaventati all’idea di essere di fronte a un grande esercito. Il villaggio e la statua erano in salvo, e da allora ogni anno si ripete il rito per rinnovare il voto al Santo.

Il primo sabato di settembre, al mattino, centinaia di giovani vestiti con il classico abito dei penitenti (una clamide bianca), scalzi e di corsa percorrono sentieri pieni di polvere e di pietre portando a spalla il simulacro fino al villaggio di San Salvatore di Sinis. Lì la statua rimane sino alla domenica pomeriggio, quando gli scalzi la riportano (nuovamente di corsa) a Cabras, all’interno della chiesa di Santa Maria Assunta dove il simulacro rimane sino all’anno successivo.

Una festa davvero molto sentita, tanto che 30 anni fa è nata l’associazione de “Is Curridoris”, che ha il compito di divulgare la tradizione della processione in onore del Santo. Un appuntamento imperdibile che chi vuole immergersi nella storia, nella tradizione e nella cultura della Sardegna.

Anche se non partecipano alla Corsa degli Scalzi, è molto importante il ruolo delle donne in questa festa. Danno inizio al novenario quando, scalze e vestite in abito tradizionale, portano nel villaggio la piccola statua di Santu Srabadoeddu. Cosa che quest’anno è avvenuta il 25 agosto e che sostanzialmente dà il via alla festa. E chiudono le celebrazioni il lunedì successivo alla Corsa degli Scalzi quando riportano lo stesso simulacro a Cabras.

Tra gli eventi civili, sabato 2 alle 19.30 a San Salvatore la sagra del muggine e alle 21.30 il concerto con Elio, gli Istentales e i Tenores di Neoneli. L'associazione Is Curridoris allestisce anche una mostra fotografica itinerante che quest'anno sarà presente anche al villaggio ed è previsto un servizio navetta tra Cabras, Solanas e il villaggio di San Salvatore.

(Unioneonline/L)

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