Oggi su ricette sarde vogliamo parlare di un prodotto originario di Esterzili, paese della Barbagia di Seulo, in cui sono nate le cocoeddas, particolare pasta ripiena che tutt’ora, il 12 agosto di ogni anno, attirano moltissime persone nel comune del sud Sardegna.

Per conoscere meglio la loro preparazione ci siamo rivolti alla Pro Loco di Esterzili che, grazie alla volontà dei suoi giovani soci, ha deciso 15 anni fa di riportare in auge questo piatto anche grazie alle nonne e alle mamme del paese. «È un piatto abbastanza semplice, povero, che rispecchia la tradizione esterzilese, sia contadina che per quanto riguarda l’allevamento di maiali»

INGREDIENTI. «Per l’involucro: semola di grano duro, un pizzico di sale e acqua. Mentre l’impasto e il ripieno sono composti da patate, ciccioli di maiale, cipolle e formaggio in salamoia, il cosiddetto casu ‘e fitta».

PREPARAZIONE. «Si amalgamano le patate bollite e schiacciate con su casu ‘e fitta, i ciccioli di maiale e la cipolla. La “cucitura” delle cocoeddas avviene con le dita, come quella dei culurgiones, anche se poi ognuno può decidere che forma darle. Vengono poi immerse nell’olio bollente e le si toglie una volta che diventano dorate, a occhio».

CONSIGLI UTILI. «La cosa più importante è che friggano in abbondante olio bollente, visto che si fanno esclusivamente fritte». Viene dato anche un importante consiglio per la loro conservazione: «Si possono congelare e poi scongelare prima di cuocerle». Per accompagnare, un buon vino rosso di Sardegna è un’ottima scelta.

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