Su Mulinu Vetzu a Olzai, l'unico mulino a ruota verticale in Sardegna
Una grandiosa opera di ingegneria idraulica pre-industriale, edificata intorno a metà XIX secolo per la macinazione di grano e orzoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per maestosità, stato di conservazione e particolarità costruttive è un unicum di architettura industriale in Sardegna.
Il complesso in granito de su Mulinu Vezzu, assolutamente da visitare, è l’unico superstite di sette mulini ad acqua operanti sul rio Bisine a inizio XX secolo. Il “mulino vecchio" sorge a meno di un chilometro da Olzai, immerso tra lecci, querce, sughere e verde mediterraneo. Il mulino ad acqua in Sardegna è una grandiosa opera di ingegneria idraulica pre-industriale, edificata intorno a metà XIX secolo per la macinazione di grano e orzo.
Un mulino in funzione a ruota verticale, la cui struttura è divisa in due parti complementari: la grande ruota è compresa tra due alti muri e aziona la pietra necessaria alla molitura. Sopra di essa, incassata nella pietra, una canaletta raccoglie l’acqua captata dal fiume tramite un argine in pietra e sassi. L’acqua, grazie alla pendenza della canaletta, cade sulla ruota facendola girare. Il vano adiacente ospita il mulino vero e proprio.
Al suo interno si nota il pavimento in pietra e gli ingranaggi in legno che azionano il meccanismo in grado di attivare la grande mola. La sala funge anche da piccolo museo: sono esposti oggetti e strumenti tipici della macinazione. La fiorente attività agricola era alla base dell’economia di Olzai, il cui benessere era testimoniato anche dall’alta percentuale di persone laureate tra fine XIX e inizi XX secolo.
Nel 1921, una devastante alluvione spazzò via i mulini, tranne il Vezzu, che subì comunque seri danni e fu abbandonato. Tra il 2003 e il 2004 il Comune di Olzai si attivò per il restauro, oggi il mulino funziona ed è attivato per dimostrazioni di molitura del grano.
Olzai è tradizionale meta di Autunno in Barbagia, manifestazione durante la quale si possono assaporare i prodotti tipici del territorio, ammirare gli artigiani locali e osservare su Mulinu Vezzu “al lavoro”. Merita una visita anche la trecentesca chiesa di Santa Barbara, che custodisce al suo interno il “Retablo della Pestilenza”, opera di un artista noto come Maestro d’Olzai.
(Unioneonline)