Luogo in equilibrio tra uomo e ambiente, per due secoli e mezzo il bacino sardo più ricco per l’estrazione del sale marino, il parco di Molentargius è un’oasi di svago, da visitare. Per i fenicotteri rosa, i suoi abitanti più famosi, è la dimora perfetta.

Storia del Parco di Molentargius – Il nome stesso deriva da molenti (asino), antico mezzo di trasporto dei preziosi carichi di sale. Il paesaggio del Molentargius è il prodotto di un lungo processo industriale, legato alla plurimillenaria storia delle saline. Fenici, punici e romani furono i primi esportatori di sale sardo; sotto i giudici le saline acquistarono importanza internazionale; poi furono usate da pisani, aragonesi, spagnoli e piemontesi. La produzione industriale è iniziata nel 1830, grazie a investimenti dei Savoia in infrastrutture, occupazione ed esportazione. Tra anni Venti e Trenta del XX secolo, fu dato nuovo impulso con impianti moderni, che compongono la “città del sale”, un complesso integrato fra sedi di lavoro e residenze, simile ai villaggi minerari coevi. Inclusa già nel 1977 dalla convenzione di Ramsar tra le zone umide di rilevanza internazionale, l’area divenne parco regionale nel 1999 a tutela e valorizzazione di uno dei principali siti di sosta e nidificazione di uccelli acquatici in Europa.
Quanto è grande il Parco di Molentargius? – Il Molentargius-Saline occupa 1600 ettari nell’estrema propaggine meridionale del Campidano, affacciandosi sul golfo degli Angeli e delimitato dall’urbanizzazione di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Quartucciu e Selargius, e dal lungomare del Poetto.
Il fenicottero rosa, simbolo del Parco – Ogni anno i fenicotteri rosa arrivano in gran numero al Parco. Nei primi mesi dell’anno iniziano i primi insediamenti, ossia le attività che portano alla formazione dei nidi dove vengono depositate le uova (una per ogni coppia). Un momento cruciale per il buon andamento riproduttivo: ecco perché i fenicotteri non devono essere disturbati o potrebbero abbandonare il sito.
Come arrivare al Parco di Molentargius – Al parco si può accedere attraverso la strada che porta a Cagliari (via La Palma) oppure attraverso la strada che porta a Quartu Sant’Elena (Via Don Giordi –Via angolo della Musica). Facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici.
Cosa vedere al Parco di Molentargius? – Interessante il birdwatching, soprattutto di fronte all’argine del Bellarosa maggiore, dove nidificano fenicottero e gabbiano roseo. Anche il canneto del “minore” è rifugio di uccelli nidificanti: airone guardabuoi, cavaliere d’Italia, garzetta, germano reale e numerose specie di anatre. Per l’escursione in bici sono disponibili servizio di noleggio e stazione di bikesharing.
Visite guidate e percorsi liberi – All'interno del territorio del Parco si snodano i percorsi liberi per cittadini e sportivi (naturalistici, ciclabili e pedonabili) e i percorsi guidati di birdwatching, pensati prevedendo una fruizione regolata che permetta la conoscenza dell'ambiente e delle sue caratteristiche senza arrecare danni alla flora, alla fauna e all'ambiente nelle sue diverse componenti. Ci sono anche tour in battello lungo i canali e con bus elettrici insieme agli operatori del Centro di educazione ambientale e sostenibilità (Ceas).
Le attività – Possibili escursioni tra le saline a piedi, escursioni in bicicletta, attività didattiche ed educative con i bambini presso il Ceas.

(Unioneonline/D)

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