C’è un periodo in Sardegna, in cui la vita rallenta per narrare la Passione di Cristo, in un intreccio di spiritualità cristiana e memorie ancestrali che risalgono a prima ancora della Croce. In questi attimi il respiro si fa corale e ogni pietra racconta una storia che affonda le radici in secoli di fede e passione. È la Settimana Santa, dove il Cristo diventa una presenza viva che cammina nei vicoli, suda sotto le tuniche dei confratelli, piange negli occhi degli anziani e risuona nei canti antichi che squarciano il silenzio.

Riti della Settimana Santa in Sardegna
Riti della Settimana Santa in Sardegna
Riti della Settimana Santa in Sardegna

Riti che profumano di cera e incenso, tra fede profonda e suggestioni pagane, attirano ogni anno non solo i devoti, ma anche chi è in cerca di un contatto con la spiritualità e le tradizioni più intime dell’Isola. La Sardegna, durante la Settimana Santa, rivela così il suo volto più mistico, dove il dolore per la crocifissione di Cristo si mescola ai riti primaverili che celebravano la vita e la fertilità.

Riti della Settimana Santa in Sardegna
Riti della Settimana Santa in Sardegna
Riti della Settimana Santa in Sardegna

Il viaggio comincia il lunedì dopo la Domenica delle Palme e si conclude la domenica di Pasqua. In ogni paese dell’Isola, piccolo o grande, si rinnova un racconto che è insieme religioso e popolare: ogni comunità mette in scena il proprio rito, unico e irripetibile.

Nel nord dell’Isola, Castelsardo apre le danze con il Lunissanti. All’alba, nella chiesa di Santa Maria, i confratelli dell’Oratorio di Santa Croce, vestiti di bianco, avviano una processione che sfida il tempo e la modernità. La meta è la basilica di Nostra Signora di Tergu, ma il ritorno, al calar del sole, è pura magia: i vicoli medievali si accendono di lampade a olio, le voci dei cori pre-gregoriani fendono il buio e l’anima vibra.

A Sassari, la tradizione si tinge di Spagna: le confraternite, eredità della dominazione iberica, scandiscono i giorni della Passione con solenni processioni. Le statue antiche, i tamburi, Li Rocci – lunghi bastoni cerimoniali – danno vita a un corteo carico di pathos e memoria collettiva.

Alghero, con la sua impronta catalana, si veste di rosso: i drappi che adornano il centro storico incorniciano i riti del Descalvament e dell’Encontre, momenti carichi di intensità emotiva che uniscono sacro e bellezza in una cornice scenografica mozzafiato.

In Baronia, a Orosei, si vive una settimana intera sospesa tra cielo e terra. Le processioni, i canti devozionali in sardo (sos gosos), la deposizione di Cristo (S’Iscravamentu), le adorazioni: ogni giorno è un passo verso il mistero della resurrezione. L’atmosfera è raccolta, intima, ma coinvolgente.

Cagliari non è da meno. Le celebrazioni sono affidate a storiche Arciconfraternite, che custodiscono con cura riti secolari: la vestizione dei simulacri, la processione del giovedì Santo con Sant’Efisio, Su Scravamentu, s’Incontru, s’Inserru. Ogni momento è un rito che penetra nel cuore della città e dei suoi abitanti.

E poi c’è Iglesias, nel Sulcis, dove il tempo sembra fermarsi al XVI secolo. Sei processioni raccontano la passione di Cristo come in un affresco vivente: dalla Cattura alla Crocifissione, ogni simulacro è portato dai Baballottis, figure incappucciate e vestite di bianco, che sembrano venute da un’altra epoca.

Riti della Settimana Santa in Sardegna
Riti della Settimana Santa in Sardegna
Riti della Settimana Santa in Sardegna

La Settimana Santa in Sardegna oggi non è più solo una tradizione religiosa. È un viaggio nell’anima profonda dell’Isola, tra memoria e spiritualità, tra passato e presente. Un invito appunto a rallentare, ad ascoltare, a lasciarsi toccare da qualcosa di più grande e per sentirne il richiamo non serve necessariamente essere credenti.

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