Il telescopio spaziale James Webb ha raggiunto la sua orbita finale, alla distanza di circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, nel punto chiamato Lagrangiano due, dove l'influenza di Terra, Luna e Sole si equilibrano.
"Webb, benvenuto a casa!" ha dichiarato l'amministratore della NASA, Bill Nelson. "Congratulazioni al team per tutto il loro duro lavoro che ha assicurato l'arrivo sicuro di Webb”, ha proseguito. “Siamo un passo più vicini a scoprire i misteri dell'universo. E non vedo l'ora di vedere le prime nuove immagini dell'universo quest’estate!”.

Il particolare luogo in cui si è posizionato il telescopio spaziale Webb permetterà l’osservazione continua del cosmo, puntando sempre in direzione opposta al Sole. La NASA ha dichiarato che l’inserimento in orbita ha consumato pochissimo propellente, permettendo quindi al James Webb Telescope di operare per lungo tempo, compiendo periodicamente dei piccoli aggiustamenti per contrastare gli effetti della pressione della radiazione solare sull'enorme scudo solare.
Il nuovo telescopio spaziale, gestito dalla NASA in collaborazione con le agenzie europea (ESA) e  canadese (CSA), indagherà l’Universo primordiale, quello che fino ad oggi era oltre la portata dei telescopi.

L’obbiettivo sarà quello di osservare le prime stelle dalla loro nascita alla loro scomparsa in imponenti esplosioni di supernova, svelando la vita delle stelle composte esclusivamente di idrogeno ed elio.

Il Webb telescope potrà, inoltre, vedere la formazione delle prime galassie e svelare il mistero dei giganteschi buchi neri che troviamo al centro di molte di loro. Questo potente occhio, il più evoluto mai costruito dall’uomo, diventerà pienamente operativo nei prossimi mesi e fra le tante osservazioni previste, punterà lontani pianeti extrasolari simili alla Terra, cercando nelle loro atmosfere indicatori dell’esistenza della vita, per dare una prima risposta alla domanda fondamentale dell’uomo: c'è vita oltre la Terra nell’Universo?.

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