In questo undicesimo appuntamento con i nostri lettori, il Cagliari e la sua storia centenaria ci riportano al tentativo di pensare in grande - lo sbarco di Giovanni Trapattoni finito in un quasi naufragio - poi un passaggio di grande sofferenza, il trionfale ritorno in Serie A nel 1998 e quindi la nuova caduta nella serie cadetta.

Un’epoca targata Massimo Cellino ma anche Gian Piero Ventura, l’unico allenatore al mondo ad aver resistito all’ex presidente rossoblù per due stagioni senza mai saltare come il tappo di un buon prosecco. Siamo alla fine degli anni Novanta, la gestione tecnica di Oscar Tabarez, Trapattoni e Gregorio Perez ci conducono, con Mazzone chiamato a sistemare la faccenda, a un drammatico spareggio allo stadio San Paolo di Napoli.

È il 1997, lì nasce un passaggio storico del cammino del Cagliari: la rivalità eterna dei suoi tifosi con i supporters del Napoli (che si schierarono col Piacenza, ma tutti ricordate bene). Rimedia Ventura con due campionati indimenticabili e quel concetto di “fedelissimi” che convinse anche uno disposto a cedere poco sul fronte delle scelte, come Cellino.

Portò male il ritorno di un trascinatore come Mazzone, lo stesso destino di Tabarez, richiamato alla base dopo la fine del Ventura I e che durò poco più di un mese. Fino alla disastrosa e malinconica stagione 1999-2000, quella del ritorno in Serie B nonostante una squadra con Scarpi, Villa, Lopez, Macellari, Zebina, Berretta, Conti, Suazo e il principe M’Boma.

Riviviamo lo spareggio di Napoli, i passaggi storici, il via vai dei tecnici con un approfondimento su Ventura e i suoi "presupposti". Buona lettura.

Enrico Pilia
© Riproduzione riservata